DELITTO DEL TRANS, CONDANNA A 16 ANNI
Erano stati chiesti 24 anni di carcere per Harouna Bance. Ha beneficiato di un terzo di sconto della pena con il rito abbreviato
Treviso/Castelfranco – È stato condannato a 16 anni di reclusione Harouna Bance, 28 anni. Il giovane ha beneficiato di un terzo di sconto della pena. Il processo si è svolto questa mattina in Tribunale a Treviso con rito abbreviato.
Bance, originario del Burkina Faso, era accusato dell’omicidio di Mateus Da Silva Ribeiro (nella foto), il transessuale di 24 anni noto con lo pseudonimo di Aline che si prostituiva al residence “Le Logge”, nei pressi del centro commerciale “I Giardini del Sole” di Castelfranco.
Il pubblico ministero Iuri De Biasi aveva richiesto una pena di 24 anni. Inoltre i genitori ed i fratelli di Aline si erano costituiti parte civile, richiedendo un risarcimento complessivo di 600mila euro: 200mila euro per ciascuno dei genitori e 100 mila euro a testa per i fratelli.
Il gup Elena Rossi, oltre alla condanna a 16 anni di reclusione, ha stabilito una provisionale alla famiglia di 80mila euro, 20mila euro ciascuno. Durante l’udienza il pubblico ministero ha chiarito la dinamica del delitto: Aline era stato prima colpito violentemente al volto e quindi strangolato con l’utilizzo di un copridivano; era stato preso da dietro e strangolato tirando dal basso verso l’alto.
Un delitto chiaro nella sua dinamica, anche se meno chiaro rimane pur sempre il movente. L’avvocato Roberto Rasenterra, legale della famiglia del transessuale ucciso, ha commentato la sentenza sottolineando la delusione dei famigliari per l’esigua somma che è stata concessa come risarcimento.
Ha detto sottolineato, con rammarico, anche il fatto che tra qualche anno l’assassino potrà tornare libero e che l’unica consolazione per la famiglia è di non doverlo incontrare nuovamente, dato che si trova in Brasile.
Secondo il difensore di Harouna Bance, Francesco Murgia, ci sono gli elementi per dei parziali vizi di mente, tanto che probabilmente verrà richiesta una perizia psichiatrica per il suo assistito.
Bance, sempre secondo il legale, sarebbe stato spinto al delitto per paura della sua identità sessuale.
Matteo Ceron