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29 marzo 2024

Vittorio Veneto

Devastazione senza precedenti alle Grotte del Caglieron

Colpito anche l’abitato di Breda. Ancora interrotta la strada di Ciser.

| Claudia Borsoi |

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| Claudia Borsoi |

Grotte del Caglieron dopo il maltempo del 6 dicembre

FREGONA – Le grotte del Caglieron non riapriranno prima della prossima stagione primaverile. Sono importanti i danni causati dalla furia dell’acqua del torrente Carron che corre dentro alla forra: stamane un nuovo sopralluogo ha evidenziato ulteriori cedimenti e smottamenti.



«Parliamo di decine di migliaia di euro per gli interventi da fare dentro alle grotte e nella parte esterna – fa il punto l’assessore al bilancio e al turismo Giovanni Andreetta che stamane ha partecipato al sopralluogo nelle grotte in località Breda -. Oltre ai danni registrati nella parte centrale della forra su passerelle e sentieri, ci sono nella parte sopra le grotte, vicino al borgo dello scalpellino, delle frane che hanno interessato anche il sentiero che conduce al mulino. Abbiamo chiuso anche il passaggio nella parte superiore delle grotte».





A memoria d’uomo, mai il torrente Carron aveva devastato in questo modo l’area delle grotte, come pure l’abitato di Breda dove una famiglia tutt’ora non può fare ritorno nella sua casa. «Vorremmo riaprire le grotte, Covid-19 permettendo, a marzo: quindi abbiamo pochissimo tempo per ripristinare il tutto» afferma Andreetta.







A Fregona altra criticità importante è la frana che blocca la strada che da Ciser porta a Piadera. L’unica azienda agricola dell’area è accessibile da Vittorio Veneto, come pure le abitazioni della zona. «Stamane – spiega il sindaco Patrizio Chies – ho fatto un sopralluogo per lo sgombero della frana che interessa un centinaio di metri di versante. Sono caduti sulla strada massi e alberi. Abbiamo contattato una ditta che già da domani sarebbe disponibile ad intervenire. Credo ci vorrà una settimana per sgomberare tutto il materiale».



E poi ci sono tutti i danni patiti dai privati, la cui conta è appena partita. «Spero che la regione – conclude il sindaco – dichiari lo stato di calamità naturale».


 


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Claudia Borsoi

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