TREVISO – “Caro Giorgio Granello, tu rappresenti il rinnovamento della Lega e hai una sfida davanti: rivedere la spesa per i dipendenti pubblici attraverso la mobilità e il part time, anche a Treviso. Noi ci siamo, se ci sei batti un colpo”. E’ un vero e proprio appello quello che Alessio De Mitri, consigliere provinciale “ribelle” del Pdl pronto a contendere ad Alfano la carica di coordinatore nazionale del partito, lancia al nuovo segretario provinciale del Carroccio, che sino a qualche mese fa sedeva con lui tra i banchi del Sant’Artemio.

“Far fare ai dipendenti pubblici in più il part time e aprire a due anni di mobilità fa parte del mio programma, perché mentre gli imprenditori si abbassano gli stipendi certe spese non ce le possiamo più permettere, a cominciare dai dirigenti voluti da Muraro che, in modo assolutamente inappropriato, prendono quanto il capo di gabinetto di Obama – tuona l’ex assessore provinciale al Sociale, delfino di Remo Sernagiotto e padre del network “Nuovo”, movimento interno al Pdl – anzi, il presidente potrebbe ben spiegare cosa stanno a fare adesso tutti i dipendenti assunti quando i lavori erano al massimo, visto che ora è tutto fermo”.

Un discorso al quale Granello ha già dimostrato di essere sensibile. Solo pochi mesi fa, infatti, aveva fatto a sua volta un appello ai sindacati per discutere dei contratti dei 16 dirigenti e per iniziare a immaginare una organizzazione diversa dei circa 600 dipendenti della Provincia. Uscite, a quanto pare, che De Mitri non ha dimenticato. “Lo ringrazio, invece, per il lavoro fatto, anche contro una parte della Lega, nella preparazione del documento che ha impegnato la giunta Muraro a rivedere al ribasso l’Rc Auto e ad avviare finalmente una spending review – aggiunge – anche se ora il presidente si sta prendendo un sacco di meriti che non ha e che farebbe invece bene a riconoscere a noi ribelli o masanielli, come ci hanno definito”.

L’ultima stoccata riguarda il piano di riserva del governo Monti che, accantonata l’idea di tagliare di netto le Province, farebbe sparire solo quella di Rovigo e salverebbe quella di Treviso. “Visto questo il Pdl deve togliere il sostegno al governo – chiude De Mitri – perché se non si va nella direzione giusta è solo meglio andare ad elezioni”.