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29 marzo 2024

Vittorio Veneto

DISSEQUESTRATA LA STRADA PASTORALE A MAREN

Le "violazioni" sono state giudicate temporanee e funzionali ai lavori in corso

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DISSEQUESTRATA LA STRADA PASTORALE A MAREN

Vittorio Veneto – E’ stato dissequestrato il cantiere sulla strada silvo pastorale che da località Maren porta a Santa Augusta.

Il sequestro preventivo penale era stato disposto dal Corpo Forestale oltre un mese fa, il 13 novembre, creando clamore e un certo imbarazzo al Comune di Vittorio Veneto. A causare il provvedimento, il fatto che i lavori sull’ultimo tratto (30 metri) della strada in rifacimento avrebbero violato il vincolo paesaggistico al quale è sottoposta l’area.
La vigilia di Natale il tribunale di Treviso ha ordinato il dissequestro del tratto di strada, condizionato all’obbligo della completa esecuzione dei lavori in conformità ai provvedimenti autorizzatori entro il prossimo 30 aprile. 

Il Tribunale ha inoltre delegato la sorveglianza sul cantiere al Corpo Forestale dello Stato.

Dalla comunicazione di notizia di reato emessa dal Corpo Forestale risultava che le opere di rifacimento della strada silvopastorale erano state fatte in difformità dalle prescrizioni imposte. In particolare era stato eseguito un ampliamento di trenta metri e realizzata una piazzola non prevista modificando l’assetto territoriale. E che inoltre sull’intero tratto di strada interessata, 750 metri, era stato eseguito un ampliamento non consentito della carreggiata, 3,70 metri a fronte di una larghezza massima di 2,50, consentita.

Ma il Tribunale ha accertato che trattandosi di lavori in corso d’opera le violazioni accertate hanno carattere temporaneo e sono funzionali all’esecuzione dei lavori.

Quindi l’allargamento della carreggiata e la costruzione di piazzole di scambio sono stati ritenuti funzionali al transito e alla manovra degli automezzi impiegati.
Per l’allungamento di circa 30 metri è stato ritenuto condivisibile il rilievo secondo cui l’impresa esecutrice aveva avuto disposizioni ad eseguire l’interramento di una conduttura d’acqua che rimanendo fuori terra avrebbe consentito  probabili congelamenti (circostanza che si è in effetti verificata nei giorni scorsi, lasciando senza acqua tre famiglie a borgo Naronchie).

Laura Repossi

 

 


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