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12 febbraio 2025

Castelfranco

Donatella Rettore, due gaffes in 24 ore su Rai 1: sabato sera a “Ora o mai più” e ieri a “Domenica in”

Prima ha definito “ne*ra” una cantante e poi ha paragonato la morte di Tenco alla strage dello stadio Heysel a Bruxelles, riferendosi al fatto che in entrambi i casi, Festiva e partita non sono stati interrotti

| Ingrid Feltrin Jefwa |

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| Ingrid Feltrin Jefwa |

Donatella Rettore

CASTELFRANCO VENETO / ROMA – Sarà stato un inizio d’influenza, visto che ieri si è lamentata di avere il mal di gola, cero è che tra sabato e domenica la celebre cantante Donatella Rettore ha fatto due gaffe che non sono certo passate inosservate. La prima sabato 1° febbraio durante la trasmissione “Ora o mai più” su Rai 1 dove in qualità di giudice ha commentato l’esibizione di Loredana Errore nel brano “La notte” di Arisa con una frase che ha lasciato tutti sgomenti: "Avevi una voce così vibrante... sembravi una ne*ra". Il conduttore Marco Liorni, visibilmente imbarazzato per lo scivolone di Rettore l’ha corretta: "Una voce black volevi dire". Quindi Loredana Errore ha affermato rivolgendosi infastidita alla cantante di Castelfranco Veneto: "Sì diciamo black, che quella che hai detto non è una bella parola...". La trasmissione prosegue e Rettore finalmente conscia di aver usato un termine infelice ha affermato: "Prima ho messo una G in più. Mi scuso non volevo, io adoro le persone di tutti i colori".

Ieri, domenica 2 febbraio, l’ennesima uscita inopportuna. Ospite della trasmissione “Domenica in” su Rai 1, Donatella Rettore interviene mentre Mara Venier parla della morte di Luigi Tenco nel 1967 a Sanremo, sulla scelta di non fermare il Festival. "La Juventus, all'Heysel, non si è fermata con centinaia di migliaia di morti...": afferma la cantante in un ardito paragone tra la strage allo stadio Heysel di Bruxelles alla finale di Coppa dei Campioni nel 1985, dove morirono 39 persone, di cui 32 italiane e ne rimasero ferite 600. Il giornalista Marino Bartoletti a questo punto interviene per mettere una pezza allo scivolone, non solo in termini numerici ma anche per l’azzardato accostamento: "Io ero lì – ha detto Bartoletti, riferendosi alla strage dell’Heysel - e non si fermò per questioni di ordine pubblico. Se non si fosse giocata quella partita, si ammazzavano altre 20-30 persone. Un discorso completamente diverso".
 

 


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