Il tempo di questi giorni è stato estremamente dinamico ed ha offerto alcune occasioni per la neve fino a bassa quota che ha ripetutamente sfiorato la pianura, con qualche accumulo al mattino di giovedì. Non trattandosi di aria molto fredda nei bassi strati, è stato possibile osservare una netta differenziazione degli accumuli con la quota, così che a 300-400mt si è arrivati sulle Prealpi esposte alla pianura a qualche centimetro, ma sui 1000mt gli spessori toccano spesso i 50cm, e sulle cime i valori sfiorano il metro.

E' interessante allora osservare un esempio di nevicata avvenuta con temperature molto al di sotto dello zero, caratteristica della nevicata di questi giorni su tutti i monti oltre i 1400-1500mt; ancora una volta a sfatare il curioso mito del "fa troppo freddo per nevicare". Osserviamo allora i dati di temperatura e livello neve alla stazione Arpav di Faverghera, versante nord del Col Visentin a circa 1600mt. Notiamo agevolmente che il massimo tasso di accumulo si è avuto con valori termici attorno a -5°C. Il pensiero allora va a quando si sente dire che con -1 o -2 in pianura non può nevicare... o bisogna ammettere che la neve in montagna è diversa dalla neve in pianura e cade anche molto sotto lo zero, o si deve ammettere che tale credenza sia del tutto priva di fondamento.

Veniamo allora al futuro: fino a sabato mattina il tempo sarà freddo e stabile, con ampie schiarite che specie nella notte tra venerdì e sabato favorirà un netto calo termico (è notevolissimo osservare come al momento non vi sono stati valori sotto lo zero su molte zone della pianura trevigiana nell'intero mese di gennaio, specie prossima alle prealpi, nemmeno nei valori minimi come si può osservare presso la stazione amatoriale di San Giacomo di Veglia http://meteoravanel.altervista.org/stat/rapporto-mensile.php ).

In seguito avremo un netto cambiamento, un vero cambio di fronte: non ci sarà più almeno per qualche giorno l'influenza delle fredde correnti polari marittime ma al contrario arriveranno miti ed umide correnti da scirocco che indurranno un netto rialzo termico con conseguente passaggio da neve a pioggia anche oltre i 1500mt specie sulle Prealpi tra domenica e lunedì.

La mappa centrata per domenica ben evidenzia la presenza di una bassa pressione centrata ad ovest dell'Italia e lungo l'Adriatico salirà un mite richiamo sciroccale.

Il tempo sarà quindi condizionato da questa bassa pressione che sarà poi piuttosto stazionaria anche nella settimana entrante, in quanto verrà alimentata da aria fredda a nord e da nuovi impulsi umidi occidentali; la tendenza è quindi quella di una fase piuttosto lunga caratterizzata da maltempo in genere tra debole e moderato, con quota neve che andrà leggermente abbassandosi ma non scenderà più come nei giorni scorsi.

Il vero freddo continuerà ad essere del tutto assente in quanto l'aria continentale rimarrà limitata alla Russia e Scandinavia e non vi sono evidenze di un suo arrivo verso le nostre regioni, quantomeno nel tempo di validità delle previsioni modellistiche (quantomeno fino al 25-26 gennaio).

In sintesi ecco il tempo per i prossimi giorni:

Venerdì 18 gennaio (attendibilità 90%): tempo buono e in gran parte soleggiato, con temperature minime sotto lo zero ovunque e specie nelle zone innevate (in particolare la Val Belluna). In giornata valori massimi generalmente compresi tra +3 e +6°C. In serata temperature in calo più sensibile specie se il cielo seguiterà ad essere sereno o poco nuvoloso, attenzione alla formazione di ghiaccio.

Sabato 19 (90%): da ovest arriverà una veloce e modesta perturbazione che troverà aria più fredda sul suo cammino; questa condizione potrebbe garantire una debole nevicata fino al limite della pianura nel pomeriggio, prima di un aumento termico serale sufficiente a tramutare la neve in pioggia fino a 400-500mt, in ulteriore veloce aumento nella notte. Temperature minime stazionarie e massime in calo.

Domenica 20 (90%): moderato maltempo con clima più mite a tutte le quote e limite dalla neve oltre i 1500mt sulle Prealpi, ancora 1000-1200mt sulle Dolomiti ma con tendenza ad ulteriore aumento.

Lunedì 21, martedì 22 e mercoledì 23 (80%): proseguirà una fase di maltempo in genere debole con precipitazioni intermittenti e sparse, con qualche pausa che difficilmente però permetterà rasserenamenti stante la costante alta umidità relativa. Il limite della neve tenderà a scendere progressivamente e andrà riportandosi verso i 1000mt con il passare dei giorni. Temperature sempre superiori alla media in pianura, con assenza di gelate.

Curiosità della settimana.

Quando affluisce aria fredda dobbiamo distinguerla in merito alla sua provenienza; nei giorni precedenti abbiamo sperimentato l’ingresso di aria polare marittima, cioè proveniente dal Nord Atlantico e infatti la neve ha fatto molta fatica a scende di quota. Altro discorso invece per l’aria presente sulla Scandinavia, molto fredda nei bassi strati e che può portare il vero freddo; spesso è solo l’incontro di quest’ultima massa d’aria con correnti umide occidentali a favorire le nevicate, anche se l’incontro armonico per formare una nevicata consistente è un’eventualità assai rara.