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28 marzo 2024

Valdobbiadene Pieve di Soligo

Dubbi sulla legittimità di un vigneto a Follina

A sollevare la questione il Gruppo Per i Nostri Bambini Follina

| Ingrid Feltrin Jefwa |

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Vigneto di Ligonto

FOLLINA – Il contestato vigneto in località Ligonto a Follina torna a far parlare. Nonostante l’impianto fosse stato bloccato con un ordinanza di recente vi sono stati piantati i pali per completarlo ed ora il Gruppo Per i Nostri Bambini Follina s’interroga sulla legittimità di quest’operazione. “Non c’è Covid che tenga, la febbre del Prosecco non si arresta – commentano gli attivisti del gruppo -; a maggior ragione in questo periodo in cui l’attenzione di tutti è rivolta al Coronavirus e quindi distolta da ciò che avviene nel nostro territorio”.

Quindi gli aderenti all’associazione di volontariato illustrano la questione dal loro punto di vista: “Qualche giorno fa noi del gruppo Per i Nostri Bambini di Follina abbiamo segnalato al Sindaco, alla polizia municipale nonché ai Carabinieri forestali che nel tanto discusso vigneto in località Ligonto Follina sono stati piantati i pali e portato a compimento, nonostante che un’ordinanza sindacale avesse sospeso i lavori diversi mesi fa perché il nuovo vigneto non è conforme al progetto presentato e non ha rispettato le precise prescrizioni impartite dalla Soprintendenza. La proprietà nel frattempo ha presentato una Sanatoria ad oggi non ancora approvata dagli organi preposti perché in attesa di integrazioni e chiarimenti sullo stato dell’intero appezzamento equivalente a "13 campi da calcio". Ci chiediamo se la prosecuzione dei lavori sia quindi legittima o se si tratti di un abuso”.

Ma il vigneto di Ligonto non è l’unica questione che alimenta le preoccupazioni del gruppo che segnala anche un altro aspetto inerente alla coltura del vino: “Vogliamo inoltre richiamare l’attenzione della cittadinanza affinché ci sostenga nella comune battaglia contro l’uso dei pesticidi. I trattamenti iniziati già durante il lockdown proseguono ininterrottamente e regolarmente ogni 6/8 giorni senza che vengano apposti i cartelli come indicato nel RIPR oltre che previsto dal consorzio DOCG … per invitare la popolazione a non avvicinarsi ai vigneti per almeno le 48 ore successive ai trattamenti. Ci sentiamo di affermare che nella nostra bella zona DOCG UNESCO non si sono ancora avvistati questi cartelli. Invitiamo pertanto le autorità locali ad applicare il principio di precauzione per consentire in nome della democrazia comune, la libertà di passeggiare e transitare anche lungo le piste ciclo-pedonali dopo mesi di sedentarietà, così come in tutte le altre zone sensibili. Ma perché nel nostro bel Paese è spesso così difficile far rispettare le regole?”.

 



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Ingrid Feltrin Jefwa

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