"Esclusi dai ristori": protesta in piazza dei Signori dei lavoratori agricoli
Sit-in questa mattina davanti la Prefettura di Treviso, Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil: “Lavoratori stagionali essenziali ma senza bonus”
| Isabella Loschi |
TREVISO - Le lavoratrici e i lavoratori agricoli questa mattina sono scesi in piazza a Treviso, così come in tante città d’Italia, per protestare contro le iniquità contenute nel Decreto Sostegni e per chiedere a governo e parlamento di modificarlo.
“Le lavoratrici e i lavoratori agricoli, quelli che lavorano negli agriturismi e nel settore del florovivaismo e che hanno perso numerose giornate di lavoro a causa della pandemia, sono stati nuovamente discriminati”, denunciano i sindacati di categoria Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil in presidio davanti alla Prefettura di Treviso, in piazza dei Signori.
Sono 15mila i lavoratori stagionali del settore impiegati in provincia di Treviso che sono stati fortemente penalizzati dall’emergenza Covid e che non hanno ottenuto né bonus né sostegni. “Un esempio tra tanti è quello delle lavoratrici e i lavoratori degli agriturismi e del settore del florovivaismo che nel 2020 non hanno potuto lavorare e nemmeno raggiungere i requisiti utili per accedere alla disoccupazione agricola e non hanno ricevuto alcun tipo di ammortizzatore”, ribadiscono.
Tra le richieste dei sindacati al governo, in particolare, “il riconoscimento per l’anno 2020 delle stesse giornate di lavoro del 2019 e l’introduzione del bonus per i lavoratori stagionali agricoli insieme alla sua compatibilità con il reddito di emergenza”. Tra le motivazioni dello sciopero anche la protesta contro i mancati rinnovi dei contratti provinciali agricoli nella maggior parte delle provincie italiane, che sono scaduti da quasi due anni.