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18 aprile 2024

Treviso

FEDERICO CANER VICE DI ROBERTO MARONI NELLA NUOVA LEGA

Il 39enne trevigiano: "Pronto a mettermi a disposizione"

| Mauro Favaro |

| Mauro Favaro |

FEDERICO CANER VICE DI ROBERTO MARONI NELLA NUOVA LEGA

TREVISO – Non Tosi e neppure Zaia. Ma Federico Caner. Ai piani alti della Lega danno ormai per scontata la nomina del 39enne trevigiano, capogruppo in Regione e “figlioccio” politico di Gentilini, a vicesegretario del partito che con il congresso di domenica ha provato a mettersi alle spalle tutte le polemiche e i guai giudiziari acclamando Maroni come successore di Bossi, destinato a restare presidente a vita.

Anzi, pare che ieri l'ex ministro dell'Interno gli abbia già telefonato per metterlo al corrente della decisione. L'ufficialità dovrebbe essere una questione di ore. Lui, nel frattempo, glissa. Ma non troppo. “Se Bobo mi chiama – spiega – io sono pronto a mettermi a disposizione”. Porte aperte, insomma, all'investitura come braccio destro di Maroni. Tanto che Caner, guardando alla Lega trevigiana, parla già da leader. “Gian Paolo Gobbo e Gianantonio Da Re in tutti questi anni hanno fatto un gran lavoro – continua – ma ora il movimento ha bisogno di volti nuovi: il primo l'ha capito, mentre il secondo no”.

Intanto, comunque, nel Carroccio di casa nostra sono iniziate le prove di pace. Dopo gli sconquassi degli ultimi mesi, tutti i più importanti esponenti, da Gobbo a Muraro, passando per Da Re, assicurano che è concluso il tempo delle lotte intestine tra le correnti dei “barbari sognanti” e dei “duri e puri”.

E il segretario trevigiano lo mette in chiaro utilizzando il pungo di ferro. A Giorgio Granello, infatti, non è per niente andata giù l'uscita del presidente della Provincia che ieri ha bollato come “blitz” la candidatura del sindaco di Vittorio, per decenni padrone di casa al K3, al consiglio federale e spiegato i pochi voti raccolti come il risultato del mancato coinvolgimento dei delegati trevigiani.

“Muraro è un amministratore e adesso deve occuparsi solo di amministrazione, non commentare questioni politiche e parlare di altri militanti – spiega con voce ferma Granello – non sarà più concesso a nessuno farlo e non sarà più tollerato: i congressi e i confronti sono finiti e a livello provinciale d'ora in poi parlerò solamente io perché tocca a me tenere la barra del timone”. Insomma, Muraro, pur forte della fresca nomina nel triumvirato che farà le veci di Tosi in Veneto, non si deve più impicciare di cose che non lo riguardano.

Il messaggio, certo, è destinato ad arrivare forte e chiaro. “I ruoli sono definiti: di politica parla solo chi è incaricato di fare politica – ribadisce Granello – uscite del genere sono fuori luogo”. Fatto sta che è evidente a tutti che ad Assago i militanti della Marca hanno preferito non essere rappresentati in via Bellerio piuttosto che votare per Gianantonio Da Re. Tanto che quest'ultimo ha già detto a chiare lettere che non si è trattato altro che di "una resa dei conti" figlia dei contrasti degli ultimi mesi.

“Può essere il risultato delle contrapposizioni, ma non ci sono state rese dei conti: il voto era stato lasciato libero e ognuno a scelto di darlo a chi meglio credeva – tira le somme il segretario – ma basta con le polemiche e con le vecchie ruggini”. Resta il dato che, dopo anni, nessun trevigiano metterà piede nel congresso federale. “E' un peccato – conclude Granello – ma spero che le scorie ora siano finite”. Insomma, se il primo obiettivo della Lega 2.0 è recuperare la fiducia degli elettori, il secondo è quello di tornare il partito monolite di un tempo. Anzi, le due cose vanno di pari passo. E al K3 sembrano saperlo bene.

 


| modificato il:

Mauro Favaro

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