FERVET, LAVORO PER TRE ANNI MA MANCA IL CREDITO DELLE BANCHE
Ottenuta una consistente commessa da Trenitalia: appello per un prestito da parte Fiom e Uilm

Castelfranco – La Fervet avrebbe lavoro per tre anni. Ha una commessa da 350 carrozze cui se ne potrebbero aggiungere altre 250, ma non la può affrontare perché le banche non fanno credito.
Per questo Fiom e Uilm lanciano un appello congiunto affinché venga concesso un mutuo per rimettere in moto la storica azienda castellana, attualmente con circa 200 operai in cassa integrazione.
«Avrebbero dovuto deliberare sul mutuo già il 2 dicembre scorso – spiega Elio Boldo della Fiom -. Sono 350 carrozze, più una possibile coda di 250 carrozze, un totale di 600 carrozze. La Fervet ha un portafoglio ordini da 25 milioni di euro.
Quindi il lavoro c’è, ma mancano i soldi delle banche. Serve che gli istituti di credito diano un’accelerata a questa fase, se ne sta discutendo da fine novembre, da quando il Gruppo Barletta, interessato all’acquisizione, era uscito di scena.
Ma se non c’è il mutuo non c’è la materia prima per poter ripartire. Con il lavoro fermo potrebbero esserci tre anni di lavoro davanti. Se non si accetta in fretta, però, rischia di sfumare tutto».
«La commessa c’è – gli fa eco Stefano Bragagnolo di Uilm -. È un paradosso che ci sia il lavoro ma non ci sia un minimo di ossigeno da parte delle banche per poter far ripartire la Fervet. I lavoratori sono in cassa integrazione ed aspettano gli stipendi.
Sono persone altamente specializzate, prima che una questione economica si tratta di questione etica e sociale.
Se con le banche andrà male si dovrà prorogare la cassa integrazione per i circa duecento operai e si potrebbe andare incontro al concordato preventivo o all’amministrazione controllata». MC