19 aprile 2024
Alberta Bellussi | commenti |
Flotta verde: fatti non parole per l’ambiente
Inaugurata la “flotta Verde” di Savno sabato 5 marzo nella sede di Vittorio Veneto. Sono 18 nuovi mezzi che funzioneranno a biometano e sono la punta di diamante di una vera e propria “rivoluzione verde” destinata a cambiare radicalmente il volto dell’Azienda. Al Consorzio CIT presieduto da Vallardi, a Savno presieduta da De Luca e ai 44 Comuni aderenti non è bastato essere il primo Consorzio Riciclone d’Italia, nel 2015, ma con questa nuova scelta vede si intende proseguire con le scelte aziendali che tutelano l’ambiente. La sostituzione di una parte di mezzi a gasolio con mezzi a bio-metano permetterà di evitare 651 tonellate di CO2 in atmosfera perché quest’ultimo ha emissioni zero quindi non inquina. IDe Luca spiega come anche il risvolto del risparmio economico sia notevole con circa 300 mila euro annui per l’acquisto del carburante fossile; l’azienda rientrerà in poco tempo dell’investimento fatto. Il biometano – afferma- Vallardi- è una fonte di energia inesauribile ottenuta da fonti rinnovabili nella fattispecie dalla decomposizione dei rifiuti della raccolta dell’umido . Sono mezzi molto silenziosi che hanno un notevole abbattimento dell’impatto acustico prodotto dai camion di raccolta che operano alla buonora disturbando spesso il sonno degli utenti.
In Italia siamo ancora molto lontani da un’economia low carbon e il parco macchine italiano è ancora molto legato all’energia fossile anche se dopo la Conferenza di Pargi il C21 per raggiungere gli obbiettivi di abbattimento delle emissioni del CO2 per il 2020 con la nuova legge di Stabilità si punta soprattutto alla mobilità ecosostenibile tra cui anche il biomentano. Savno è in perfetta linea con le direttive italiane ed euopee. Al termine dell’inaugurazione del nuovo parco veicoli Savno i due presidenti alla presenza di sindaci e amministratori locali hanno sottolineato come l’obiettivo sia quello di continuare ad operare per portare un servizio ai cittadini che sia efficienze ma anche di rispetto ambientale ed economico ; un esempio tangibile è la nuova tariffa unica partita lo scorso anno. La giornata è stata bagnata da un grande acquazzone e secondo tradizione l’iniziare una nuova avventura bagnati dalla pioggia porta fortuna. In un anno nel quale l’ambiente e le emergenze ambientali sono state il tema centrale della nostra quotidianità queste piccole azioni , come dice l’Enciclica Laudato Sii, sono un segno di attenzione per il Creato. Spesso ci troviamo paralizzati dalla domanda: cosa posso fare per aiutare il pianeta? Non è facile rispondere, soprattutto se consideriamo che la cura per l’ambiente è un problema globale ed è necessario l’intervento di aziende e dei governi; le scelte di Savno ne sono un esempio; sempre le grandi cose partono da piccole azioni.
Che cos’è il biometano?
Il biometano è prodotto da fonti rinnovabili. La materia prima del biogas può essere costituita da liquami, rifiuti domestici e dal trattamento di rifiuti organici provenienti dall’agricoltura e dall’industria. Il biogas da cui si ricava il biometano può essere ottenuto anche da coltivazioni ricche di energia e non alimentari, come il miscanto, la canna comune e il panico (colture lignocellulosiche) per citarne alcune.
Il biometano è una grande risorsa per l’Italia perché il nostro Paese non solo è il sesto mercato mondiale per il metano in autotrazione, ma vanta anche un forte avanzamento nella componentistica e nella meccanica agricola. Alla luce di questo, il biometano potrebbe liberare il potenziale dell’industria italiana del gas, che detiene già un vantaggio competitivo nel mondo.
Buona parte della materia prima proviene e può provenire infatti dal ricorso a scarti di agricoltura, effluenti zootecnici e colture dedicate non alimentari (senza sottrazione di risorse e spazi alla produzione di cibo). Da questo punto di vista la produzione e distribuzione di biogas e biometano possono diventare sempre più una fonte di reddito integrativo per gli imprenditori agricoli con benefici all’agricoltura nel suo complesso. Attraverso la decomposizione biologica di sostanza organica in assenza di ossigeno (digestione anaerobica), si ottiene il cosiddetto "biogas", una miscela di vari tipi di gas composta principalmente da metano (tra il 45 e il 55%). Il biometano si ottiene attraverso un processo di raffinazione (upgrading) del biogas, tale da portare la percentuale di metano ad oltre il 95% eliminando la CO2 ed altre impurità e contaminanti.
Al termine del processo di raffinazione il biometano può essere considerato del tutto equivalente al normale metano di origine fossile, il cui utilizzo in Italia è diffuso soprattutto in funzione dell'uso domestico e per riscaldamento. Il biometano è però è anche una straordinaria risorsa per il settore dei trasporti perché mantiene la valenza tecnico-economica del metano e ne amplifica il beneficio ambientale. I test effettuati da DENA (Deutsche Energie Agentur) dimostrano che le emissioni dei motori alimentati a biometano sono comparabili a quelle dei motori elettrici alimentati da energia ottenuta con fonti rinnovabili come l’elettrico eolico.
Alberta Bellussi
L'ambiente in cui viviamo non è di nostra proprietà Ci è stato"" prestato ""dai nostri padri affinché lo consegniamo migliorato ai nostri figli
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