La forza di Elena e Matteo dopo lo spaventoso incidente
I due, originari di Cordignano, sono rimasti coinvolti in un incidente durante un’escursione sul Vajolet, in Val di Fassa. La storia raccontata da Zaia
CORDIGNANO - Per alcuni si tratta addirittura di un miracolo. Il 30 gennaio scorso Elena Uliana e Matteo Tempini sono rimasti coinvolti in uno spaventoso incidente durante un’escursione sul Vajolet, in Val di Fassa. La loro storia è stata raccontata sui social dal presidente Luca Zaia. “Una slavina li travolge, sbattendoli sui massi e giù per 50 metri in un canalone – scrive -. Matteo sbatte la testa, ha un’ischemia ed è immobilizzato: l'impatto gli ha rotto le braccia recidendo l'arteria; ha vertebre fratturate e così gambe e costole. Elena ha il bacino fratturato e staccato dalla spina dorsale, tibia e perone scomposti, fratture in 11 costole su 12, versamento polmonare, fratture alle gambe e alle vertebre lombari. Questa la diagnosi dei soccorritori e dei sanitari di Trento”.
È stata Elena a chiamare i soccorsi con il cellulare. “I due ragazzi vengono subito operati – racconta Zaia -. In quelle stesse ore, il papà di Matteo muore: ‘un incredibile scambio di energia, un dono forse, tanto perfetto è il sincronismo’, mi raccontano. Restano in ospedale per settimane, ‘durante le quali tutto aveva un valore immenso, perché lì provi l'impotenza, percepisci che il valore del tuo essere è oltre la capacità di fare del tuo corpo’. A quasi 8 mesi da quel giorno Elena e Matteo mi hanno raccontato la loro storia. Li ho incontrati girando il video di Canal sulla vendemmia. La frase che mi ha colpito di più è stata questa: ‘Essere vivi non è scontato, lo hanno chiamato miracolo. In tanti hanno pregato per noi e queste preghiere sono arrivate come un abbraccio potentissimo. A breve ci sarà un'altra operazione, ma in fondo, rispetto a quanto è accaduto, è solo un piccolo tassello di un progetto più grande di quello che possiamo immaginare’”.
Foto: Facebook Luca Zaia