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18 aprile 2024

Treviso

Frode fiscale nel commercio del pellet: coinvolta anche un'azienda di Treviso

La procura ha utilizzato anche le intercettazioni che hanno permesso di scoprire un complesso meccanismo di frode incentrato su di una società della Marca

| Ansa |

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Frode fiscale nel commercio del pellet: coinvolta anche un'azienda di Treviso

ROVIGO - Utilizzava il commercio del pellet per evadere le imposte l'organizzazione scoperta dalla Guardia di Finanza, coordinata dalla Procura di Rovigo, che ha portato all'esecuzione di 5 arresti. Quattro persone sono agli arresti domiciliari, risiedono nelle province di Verona, Venezia, Treviso e Rovigo.

Un quinto residente in provincia di Venezia ha l'obbligo di firma settimanale alla polizia giudiziaria, e per un anno non potrà fare l'imprenditore. Gli indagati, tutti per reati fiscali, complessivamente sono 11. La Guardia di Finanza di Padova e la Questura di Rovigo, su ordine del Gip di Rovigo, hanno sequestrato beni materiali e finanziari per oltre 1,5 milioni. I capannoni perquisiti si trovano nelle province di Brescia, Ferrara, Padova, Rovigo, Treviso, Venezia e Verona mentre i conti correnti analizzati sono 67. L'inchiesta è nata nel 2021 con degli appostamenti della squadra mobile di Rovigo fuori da un capannone di Casale di Scodosia (Padova) utilizzato da una società di Dolo (Venezia) che commerciava pellet. L'ipotesi di partenza era ricettazione. Era stato notato un via vai di mezzi pesanti con targhe croate e slovene riconducibili a società legate a quella che utilizzavano il capannone, poi messo sequestrato a dicembre del 2021 per omissione colposa di cautele contro gli infortuni sul lavoro.

La procura di Rovigo ha utilizzato anche le intercettazioni che hanno permesso di scoprire un complesso meccanismo di frode incentrato su di una società con sede in provincia di Treviso che utilizzava quella operante a Casale di Scodosia come schermo e che, ritengono gli inquirenti, era probabilmente destinata a fallire una volta terminato il proprio ruolo. Infatti le sue entrate venivano dirottate verso società slovene e croate. Non versando le imposte, il pellet poteva inoltre essere venduto a prezzi inferiori danneggiando gli altri commercianti. Invece in provincia di Rovigo erano ubicate due società che formalmente avevano sede a Lonato del Garda (Brescia) riconducibili ad un imprenditore di 75 anni residente in provincia di Rovigo che avevano l'unica funzione di ricevere fatture palesemente false. L'uomo è ai domiciliari e ritenuto, dalla procura distrettuale di Brescia, impegnato nell'agevolare una cosca della 'Ndrangheta di Crotone.

 


| modificato il:

Ansa

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