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20 aprile 2024

Montebelluna

Gatto ammazzato di botte, Provincia e Enpa si costituiscono parte civile

Ente e istituzioni prendono parte al processo a carico del pensionato

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Gatto ammazzato di botte, Provincia e Enpa si costituiscono parte civile

MONTEBELLUNA - La Provincia di Treviso "sta vedendo se esistono gli estremi per costituirsi parte civile" nei confronti di un anziano di Montebelluna, ripreso con un telefonino da un vicino mentre uccide a bastonate un gatto. Lo annuncia il presidente Leonardo Muraro, che si dichiara "da sempre in prima linea, anche con campagne di comunicazione, contro il maltrattamento degli animali". "Nel periodo estivo - denuncia - assistiamo a cose disumane e indicibili: non solo l'abbandono dei cani ma anche un raggelante e sadico maltrattamento degli animali domestici. Dobbiamo fermare questa forma di violenza e pazzia. Intanto, come Provincia stiamo vedendo se esistono gli estremi per costituirci come parte civile contro quella persona che ha massacrato recentemente un gatto".

 

L'anziano avrebbe massacrato il gatto, forse affamato, dopo averlo sorpreso nel proprio orto a scavare una buca. Un giovane vicino è riuscito a filmare gli ultimi istanti di vita dell'animale prima che l'uomo lo finisse a bastonate. Anzi, l'anziano ha aggredito verbalmente il vicino, cacciandolo via. Il video choc del gatto in agonia è stato però diffuso attraverso Facebook, dove è stato cliccato e condiviso da centinaia di persone. L'anziano è stato denunciato per maltrattamenti agli animali. "Basti pensare ai circhi e a come trattano e addestrano gli animali, usando violenza. L'Italia con i suoi circhi rappresenta uno dei Paesi europei con la più alta presenza di spettacoli circensi - aggiunge Muraro -. Per questo invito anche Jesolo che in estate ospita per i turisti eventi circensi a lanciare un vero segnale: un cambiamento culturale nel segno del rispetto verso la vita".

 

Anche l'Ente Nazionale Protezione Animali di Treviso annuncia, attraverso il presidente Adriano De Stefano, che si costituirà parte civile nel procedimento a carico del pensionato. "Non ci sono parole per commentare la brutalità di cui è stato capace questo personaggio, che, tra l'altro, non ha mostrato alcun ripensamento o rimorso per aver commesso un crimine così efferato - commenta - .Purtroppo, come abbiamo più volte denunciato non è la prima volta che nel trevigiano si verificano maltrattamenti ed episodi di violenza nei confronti dei gatti, avvelenamenti in primis".

 

Anche per questo, "auspichiamo che l'uomo venga riconosciuto responsabile del reato di uccisione di animali - continua - e che sia punito con il massimo della pena, vale a dire con la condanna a diciotto mesi di reclusione. Fatti del genere non devono più accadere e tutti devono sapere che l'abbandono, il maltrattamento e l'uccisione di animali violano non soltanto il codice etico ma anche quello penale". In una vicenda così triste non manca però una piccola nota positiva. "Il ragazzo che ha avuto il coraggio di affrontare il pensionato nel tentativo estremo di salvare il povero gatto e che non si è tirato indietro di fronte ad una denuncia, ha dato prova di un elevatissimo senso civico, oltreché di grande altruismo - conclude -. Scrivere la parola fine sulla violenza contro gli animali è possibile, ma ciò richiede che di fronte ad essa non ci si cali nel ruolo di spettatori silenti".

 


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