VITTORIO VENETO – Chiedono di essere ricevuti dal sindaco e di avere notizie su cosa accadrà a settembre quando i loro figli, iscritti alla scuola dell’infanzia di San Giacomo, non potranno mettere piede nell’asilo di via San Fermo perché presenta delle carenze strutturali. I genitori dei bambini hanno scritto al sindaco Antonio Miatto. Uno ad uno hanno firmato la lettera, finita già sul tavolo del primo cittadino.

«Nel suo comunicato stampa del 24 giugno lei stesso – si legge nella lettera inviata al sindaco - ha dichiarato che avrebbe scelto la soluzione temporanea insieme ai genitori, alla dirigenza scolastica e al corpo insegnante. Ma ad oggi nessuna informativa ufficiale è ancora arrivata a noi genitori. Credo che informarci sulla problematica, sui fondi destinabili o non destinabili ad un sito, ma spendibili a quanto pare su una nuova costruzione, ma anche capire le nostre esigenze, fosse quantomeno una forma di serietà e cortesia prima di prendere qualsiasi decisione, una iniziativa di profonda trasparenza verso i cittadini coinvolti e che saranno gli unici a dover pagare per questa situazione di disagio. Ad oggi alcuna missiva mi è stata recapitata, nessuna convocazione, nessuno mi ha interpellato per capire quali erano le mie preoccupazioni in merito, le mie difficoltà, le motivazioni per cui avevo deciso di iscrivere mio figlio alla scuola dell’infanzia di San Giacomo».

I genitori evidenziano il clima di incertezza che si è venuto a creare, appesantito anche dall’emergenza sanitaria, e il fatto che settembre sia dietro l’angolo: manca poco e ancora non sanno dove i loro figli andranno all’asilo. Sostengono inoltre che i loro diritti sono stati calpestati. «Né una e-mail, né una riunione di spiegazione o interlocutoria per capire le mie esigenze, per capire cosa potrebbe cambiare nella mia organizzazione familiare, per darmi la possibilità di scegliere anche di non accogliere una soluzione che, ad oggi, pare ancora non esserci, dandomi il tempo di trovare un nuovo equilibrio su strutture che posso scegliere sulla base delle esigenze di mio figlio e della mia famiglia» scrivono mamme e papà.

E poi tanti interrogativi: «Perché, pur essendo di proprietà del Cesana Malanotti, l'edificio non è mai stato preso in considerazione per una ristrutturazione, ma è stato comunque utilizzato per tantissimi anni come asilo, mettendo a rischio i bambini che per anni lo hanno frequentato? A quanto pare né il Cesana né il Comune intende investire nell'adeguamento della struttura di via San Fermo, ma bonus sisma, ecobonus, fondi regionali che permetterebbero di avere delle importanti scontistiche o crediti di imposta, sono stati presi in considerazione? Quali altri istituti scolastici sono stati sottoposti a perizia? E quanti di questi hanno passato l’esame o hanno avuto già interventi di adeguamento? La struttura che sembra stiate valutando come soluzione temporanea per i nostri figli, ha una perizia sismica positiva?».

«La lettera l’ho ricevuta, è stata protocollata in municipio ma in calce non riporta né una firma, né un indirizzo email, né un numero di telefono. Dovrò passare per l’anagrafe per poterli contattare – afferma il sindaco Antonio Miatto -. L’ho già detto che verranno convocati, ma ora cosa li convoco, se ancora non ho soluzioni confermate da illustrare loro? Li convoco per illustrare il problema che sanno già? Quando avrò più opzioni certe per la scelta temporanea e definitiva per l'asilo, allora parlerò con i genitori e con l'istituto comprensivo».