GENTILINI BENEDICE IL "NUOVO" GRANELLO MA SI TIENE STRETTO IL "VECCHIO" GOBBO
"La Lega Nord si è finalmente tolta la ruggine"
| Mauro Favaro |
TREVISO - “Finalmente la Lega si è tolta la ruggine: ora Gobbo dovrà allevare il neosegretario provinciale, Giorgio Granello, proprio come ha allevato me”. Parola del vicesindaco di Treviso, Giancarlo Gentilini.
Per lo Sceriffo, insomma, era indispensabile un rinnovamento ai vertici del Carroccio della Marca. E pazienza se questo è passato per la vittoria dei "maroniani" e la “sconfitta” della linea “bossiana” tenuta in piedi, attraverso la candidatura dell'ultimo minuto di Dimitri Coin, dall'ex segretario Da Re e dallo stesso Gobbo.
“Maroniani”, “muraniani” o “caneriani” per Gentilini il cambiamento non era più rinviabile. “Ma Gobbo è un tessitore e deve restare – dice come al solito senza peli sulla lingua – certo che dopo il fallimento dei tre anni di governo romani la Lega stava arrugginendo”. E ora tocca a Giorgio Granello portare una ventata di rinnovamento.
Il Gentilini-pensiero sullo svecchiamento, però, tocca i politici ma non gli amministratori. Quindi non sé stesso, ancora pronto a correre come sindaco alle elezioni comunali di Treviso che si terranno nella primavera prossima. “Una cosa sono i politici in senso stretto – scandisce – un'altra gli amministratori che hanno dalla loro il calore del popolo”.
Nel frattempo emerge la composizione del direttivo provinciale. Delle dieci sedie sette sono andate ai “maroniani” che sostenevano Granello (il capogruppo a palazzo dei Trecento Zampese, Abbiati, Marcon, Tonon, Bressan, Boarina e Gallina) e tre ai “bossiani” di Coin (Donadel, Cinot e Pinarello).