Giallo del lago, l'ultimo saluto a Federica
Vescovo: "Dolore e rimorso terribile"
Anguillara Sabazia (Roma - Un lungo applauso di migliaia di persone copre le note di 'No woman no cry', la canzone che accompagna il feretro di Federica Mangiapelo all'uscita della chiesa Regina Pacis di Anguillara Sabazia, dove sono stati celebrati i funerali della giovane trovata morta giovedì scorso in riva al lago di Bracciano. La funzione religiosa è stata celebrata dal vescovo, monsignor Romano Rossi e da tutti i sacerdoti dei paesi del circondario.
La folla straripante si è stretta intorno alla bara all'uscita dalla chiesa, tutti a testimoniare la propria vicinanza ai genitori di Federica, Luigi e Rosella, per una morte che neanche gli esami autoptici sono ancora riusciti a chiarire. Tra le centinaia di persone presenti nella chiesa, completamente gremita, molti stringevano in mano una rosa bianca.
Da parte di alcuni parenti della ragazza anche alcuni attimi di tensione nei confronti dei cameramen accusati di essere troppo invadenti e di non rispettare il dolore dei famigliari.
Marco Di Muro, il fidanzato non c’era. ''La famiglia della ragazza aveva espresso la volontà che non partecipasse ai funerali e quindi Marco non è andato'', dice all'Adnkronos la madre del giovane. Il legale del ragazzo, Massimiliano Sciortino, spiega: ''Era indeciso se andare o no, io non ho influito sulla sua decisione e gli ho detto solo che si trattava di una sua valutazione personale''.
"La vita non è una mastodontica impresa da costruire da soli. Ci deve essere chi sostiene, fa da sponda, tiene aperto il dialogo". Con questo monito il vescovo della diocesi di Civita Castellana, monsignor Romano Rossi, aveva espresso il "dolore e il rimorso terribile" di un'intera comunità per la morte di Federica . Monsignor Romano si è rivolto alle centinaia di persone che gremivano la chiesa e il piazzale antistante per sottolineare la necessità di "ascoltare i giovani, essere comprensivi e disponibili, metterli in condizione di condividere i problemi". Palpabile la commozione dei presenti, moltissimi i ragazzi che hanno assistito al rito funebre. "Guarda quanti amici, guarda quanti ragazzi vicino a te", ha aggiunto monsignor Rossi rivolgendosi idealmente a Federica.
Poi ha ricordato i colloqui intercorsi tra Federica e i parroci di Anguillara nell'oratorio della chiesa Regina Pacis. "Oggi tutti noi ci sentiamo chiamare da te, un po' più attenti ad ascoltare nel ricordo dei tuoi 16 anni e della tua splendida, fremente giovinezza. Non c'è bisogno di censori dell'ultima ora -ha aggiunto il vescovo di Civita Castellana-, scopriamoci invece padri e fratelli dei ragazzi di oggi, offrendo loro un'opportunità per un incontro. Da parte di ciascuno di noi ci sia maggiore voglia di costruire, di confrontarsi, ci siano società e parrocchie a misura di giovani. Lei ora è arrivata a casa, noi ci arriveremo tenendoci per mano. Perchè per chi pretende di camminare da solo -ha avvertito monsignor Rossi- il paradiso è chiuso".
"Gli abbracci, le parolacce e i casini di cui abbiamo perso il conto" vengono ricordati dalle amiche di Federica nel corso della cerimonia. Con la voce spezzata spesso dalla commozione, sostenute dall'applauso dei presenti, le amiche descrivono Federica come una ragazza "solare, dolce, sensibile, un po' lunatica, che mostrava una corazza dura come il ferro per nascondere timidezza e sensibilità".
Un ricordo commosso anche dalle colleghe della cooperativa sociale di Anguillara, che raccontano "una bambina travestita da donna per apparire più grande. Scusaci se non ti abbiamo capito abbastanza, se il mondo dei grandi non ha saputo cogliere quel tuo vivere fuori dagli schemi". Al microfono situato vicino all'altare si alternano amici e conoscenti per dare l'ultimo saluto alla giovane. Sintetizza la commozione di tutti l'ultima testimonianza di un amico: "Ciao Fede, ci rivedremo lassù".
(Adnkronos)