28/03/2024pioggia e schiarite

29/03/2024nuvoloso

30/03/2024pioviggine

28 marzo 2024

Italia

Giglio, Schettino contro tutti

Non era un inchino ma un passaggio voluto dalla Costa

|

|

Giglio, Schettino contro tutti

FIRENZE - "Quello non era un inchino, era un passaggio vicino all'isola pianificato con la Costa". Lo ha sottolineato il comandante della Costa Concordia, Francesco Schettino, rispondendo a chi gli domandava se il transatlantico sia affondato perché lui voleva fare il cosiddetto inchino al Giglio.

"La scelta sulla pratica dell'inchino - ha ricordato Schettino intervistato a 'Domenica In' - è lasciata al comandante e io non ho mai chiesto l'autorizzazione per fare inchini. Anche il 14 agosto c'era stato un inchino, si fa quando si può, quando ci sono le condizioni o quando la navigazione diventa noiosa".

Il comandante punta poi il dito contro chi era preposto al radar. Poco prima dell'impatto, Schettino si spostò "davanti al finestrone" della plancia di comando e capì che "c'era la montagna di fronte, andavamo dritti verso la montagna, chi è preposto al radar doveva dire che c'era la terra di fronte".

"Mi è stato detto che se passavamo dritti andavamo bene - ha aggiunto Schettino -. Così mi sono autoincolpato perché ho seguito le indicazioni che ho avuto". Il comandante della Concordia nell'intervista torna poi a ribadire le accuse al timoniere indonesiano Jacob Rusli, il quale, come accertato anche dall'esame della scatola nera, non comprese gli ordini di Schettino e sbagliò virata, probabilmente per problemi con la lingua italiana. "Se il timoniere avesse capito bene - ha sottolineato il comandante - la nave sarebbe passata senza che succedesse nulla".

Schettino ha detto anche di aver parlato di blackout inizialmente "perché c'era da gestire il panico" a bordo. "Ho cercato di non aggravare la situazione - ha ribadito -, volevo che i passeggeri fossero tutti contati e messi sulle scialuppe. C'erano molte persone salite a Civitavecchia e che ancora non sapevano dove erano i ponti e gli imbarchi".

Quanto all'accusa del suo abbandono, si discolpa: "A mezzanotte e dieci circa, e c'è una telefonata a Ferrarini che lo conferma, io sono stato l'ultimo a uscire dalla nave, dal lato sommerso". La nave "si è ribaltata - ha ricordato il comandante -. La nave si è capovolta e i bracci delle gru stavano intrappolando l'ultima scialuppa utilizzata per fare la spola con la terraferma. Ho visto la scialuppa, l'ho liberata dai ganci e mi sono messo al posto del timoniere".

Schettino ha poi aggiunto: "Se avessimo fatto l'abbandono nave in mare, la nave si sarebbe inabissata verso le 23, invece abbiamo avuto un'ora e un quarto in più per fare lo sbarco".

(Adnkronos/Ign)

 


| modificato il:

Dello stesso argomento

vedi tutti i blog

Grazie per averci inviato la tua notizia

×