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24 aprile 2024

Treviso

GIORNALISTI VENETI IN CORTEO A ROMA

Il Sindacato giornalisti del Veneto aderisce alla mobilitazione promossa dalla Federazione Nazionale della Stampa

| Laura Tuveri |

| Laura Tuveri |

Treviso - Salvaguardare la libertà d'informazione, sempre più a rischio. E’ questo l’obiettivo della mobilitazione promossa dalla Federazione Nazionale della Stampa per sabato 19 settembre a Roma, in Piazza del Popolo, a partire dalle ore 16.

Anche il Sindacato giornalisti del Veneto vi aderisce.

Per l’occasione la Fnsi rivolge un appello a tutte le forze sociali, sindacali, associative e a tutte le cittadine e i cittadini, affinché senza distinzione di parte o di schieramento, vogliano raccogliere questo invito e partecipare a questa grande iniziativa.

La manifestazione romana si propone, in primo luogo, di rafforzare e di tutelare i valori racchiusi nell'articolo 21 della Costituzione e il diritto inalienabile di ogni cittadino alla conoscenza, alla informazione completa e plurale e alla comunicazione, che per essere tale non può subire forma alcuna di bavaglio. Alla manifestazione ha aderito anche l'Ordine nazionale dei Giornalisti e nel sito della Fnsi ci sono tutte le Associazioni che aderiscono all'iniziativa, commenti e un blog sull'iniziativa.

"I giornalisti – fa presente il sindacato giornalisti del Veneto - hanno il diritto/dovere di fare cronaca, di porre domande, di cercare le notizie, di scriverle e pubblicarle con la tranquillità e la dignità di chi svolge il proprio lavoro con serietà e professionalità. Ma da tempo in Italia c'è una pericolosa deriva. Chi è al potere vuole contrastare il diritto dei cittadini ad essere informati e vuole piegare o annientare chi non rientra nel coro. Si vuole impedire con leggi (prima il disegno di legge Mastella contro il quale i giornalisti hanno scioperato e ora con il disegno di legge Alfano) la possibilità di pubblicare notizie su importanti avvenimenti nel nostro Paese. I continui tentativi di intimidazione con querele civili e richieste milionarie di risarcimento e le pressioni economiche nei confronti di alcune testate hanno raggiunto livelli pericolosi. Gli inviti a non fare pubblicità sui giornali che danno fastidio e ai giovani di non leggere più i giornali sono solo gli ultimi esempi di un confronto che ha superato il livello di guardia democratico".

 


| modificato il:

Laura Tuveri

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