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28 marzo 2024

Vittorio Veneto

La giunta salva i cannoni, almeno sulla carta

Inserito a bilancio l'intervento di restauro

| Roberto Silvestrin |

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| Roberto Silvestrin |

La giunta salva i cannoni, almeno sulla carta

VITTORIO VENETO - I cannoni del Museo della Battaglia di Ceneda hanno vinto la prima battaglia. Questa volta gli spari e gli scoppi non c’entrano nulla: l’obice e il mortaio devono infatti misurarsi con le intemperie e le scelte (discutibili) del Comune e della direzione museale.

 

I due cimeli si trovavano, prima del nuovo allestimento del Museo – avvenuto circa 4 anni fa - sotto la Loggia: erano quindi stati trasferiti all’aperto, in balìa della pioggia e degli agenti atmosferici, che ne avevano progressivamente peggiorato le condizioni di conservazione. Dal 1938 al 2013 i due cannoni non avevano presentato nessun tipo di danneggiamento: dopo soli 4 anni “all’aperto”, invece, si è reso necessario un urgente intervento di restauro.

 

La giunta lo ha così inserito nel bilancio approvato martedì sera in consiglio comunale. La ditta Lares di Venezia, che ha predisposto il progetto di restauro, aveva previsto un costo – per questo intervento – di circa 3200 euro. I lavori sui cannoni sono stati inseriti nel capitolo delle manutenzioni, e questo rappresenta almeno il primo passo verso la restituzione dell’obice e del mortaio ad una condizione di conservazione dignitosa.

 

Esulta il consigliere comunale di Forza Italia Paolo Santantonio, che a colpi di accessi agli atti e di interrogazioni si è battuto in prima linea per avviare l’iter di restauro. Entusiasta anche il consiglio di quartiere di Ceneda, che nell’ultima riunione aveva chiesto a gran voce di provvedere a sistemare i cannoni.

 

Ci potrebbe essere però una questione economica a frenare l’entusiasmo: “Riteniamo che la cifra di 3200 euro, visti i nuovi e gravi danni causati dalle intemperie nell’ultimo anno alla ruota lignea dell’obice, sia attualmente sottostimata” ha fatto sapere Michele Bastanzetti del Sac (Società AmbienteCultura).

 

E poi si pone ancora la questione “logistica” dei due cannoni: rimarranno ancora esposti senza protezione? Sembra che la giunta sia intenzionata a proseguire sulla “via delle teche”, visto che lo spostamento sotto la Loggia appare più complicato del previsto, almeno a livello burocratico. Il comune aveva già presentato un progetto per delle “protezioni” esterne, poi bocciato dalla Soprintendenza.

 

L’amministrazione dovrà quindi presentare un modello più idoneo, se vorrà conservare adeguatamente obice e mortaio.

 



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Roberto Silvestrin

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