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07 febbraio 2025

Castelfranco

GIUSTIZIA LUMACA, LA RICHIESTA DELLA MARCA DA BOLLO DA DUE EURO ARRIVA DOPO 6 ANNI

Protagonista del caso paradossale è il consigliere regionale di Lega Nord Luca Baggio: «Una storia che forse serve a far riflettere chi gestisce le istituzioni»

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GIUSTIZIA LUMACA, LA RICHIESTA DELLA MARCA DA BOLLO DA DUE EURO ARRIVA DOPO 6 ANNI

Castelfranco – Il consigliere regionale di Lega Nord Luca Baggio (in foto) ha strabuzzato gli occhi quando nei giorni scorsi gli è arrivata a casa la lettera della sezione di Castelfranco del Tribunale di Treviso.

A distanza di più di sei anni e mezzo, veniva intimato a provvedere immediatamente al pagamento la marca da bollo da 2,58 euro, che a febbraio 2003 non aveva corrisposto al Tribunale con la richiesta di un documento valido per l’espatrio.

Una storia che ha toccato Luca Baggio come cittadino qualsiasi. Oggi lo stesso Baggio ha diffuso un comunicato in cui racconta quanto gli è successo, non risparmiando da critiche l’episodio. Intitola la nota «Giustizia da due euro».

La sottotitola «Una storia che forse serve a far riflettere chi gestisce le istituzioni».

Poi racconta. «In data 5 ottobre mi è arrivata dalla sezione distaccata di Castelfranco Veneto del Tribunale di Treviso una missiva recante per oggetto “omessa percezione dell’anticipazione forfettaria per le notificazioni di atti relativi ad affari civili”. – ha spiegato Baggio - Il testo della lettera, relativo ad una vecchissima richiesta di un documento valido per l’espatrio, è il seguente: “a seguito di ispezione ordinaria è stato rilevato che, nella pratica da lei presentata in data 04-02-2003 (nb: 6 anni e 6 mesi fa!), al fine di ottenere da questo Giudice il provvedimento riportato, non è stata percepita la marca per anticipazione forfettaria alle notificazioni importo L. 5.000-€ 2,58.

Si invita a provvedere immediatamente. L’inosservanza della prescrizione determina il raddoppio dell’importo dovuto e l’ufficio è costretto a procedere alla riscossione mediante ruolo con aggravio di ulteriori spese”.

Perplesso per la “stratosferica” richiesta, e per il costo che la stessa ha provocato alle casse dello Stato (verifica delle vecchie pratiche –dopo 6 anni e mezzo?-, segnalazione dell’omissione al capoufficio, predisposizione della lettera da parte della segreteria, firma del Cancelliere, consegna all’ufficio spedizioni, registrazione, inoltro all’Ufficio postale),

e preoccupato di non vedermi raddoppiata la sanzione (€ 5,16!!) o pignorato il posacenere di casa, mi sono recato come un missile in Tribunale a portare la marca da bollo pensando a quanto verrà ancora a costare la pratica a questo sempre più povero e martoriato Stato: ricevuta di consegna al protocollo, inoltro all’ufficio preposto, ricerca della pratica, inserimento della marca da bollo, cancellazione dell’omissione. Il tutto per € 2,58».

E dopo ancora commenta. «Purtroppo è una storia vera – ha concluso l’esponente del Carroccio - una brutta storia che dovrebbe far riflettere chi gestisce le istituzioni e chi si lamenta della mancanza di fondi per i tribunali». MC

 


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