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16 marzo 2025

Cronaca

Gli 8 miliardi di export dal Veneto per gli USA sono a rischio con le sanzioni di Trump? Ecco cosa dice Zaia

“I dazi sono un flagello - ma ammette che - il protezionismo americano esisteva anche con i democratici ma allora nessuno obiettava nulla”

| Ingrid Feltrin Jefwa |

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Luca Zaia

VENETO – Il presidente del Veneto, Luca Zaia, fa una serie di considerazioni sulle possibili conseguenze di futuri dazi commerciali, da parte degli USA all’Europa, come minacciato da Trump. Dalle pagine del Corriere della Sera, lo Zaia pensiero sui partner commerciali americani. «I dazi sono un flagello» esordisce il presidente della regione Veneto pur ammettendo a fine intervista, dopo tutta una serie di considerazioni che: «Per la verità, il protezionismo americano esisteva anche quando governavano i democratici ma allora nessuno obiettava nulla».

Interessante il monito politico di Zaia sull’atteggiamento che dovrebbe avere l’Europa nei confronti degli USA, per potere arginare le minacce economiche di Donald Trump. «Qui bisogna capire che abbiamo a che fare con un uomo d’affari. Se ipotizza dazi al 25% probabilmente il punto di caduta vero è un altro»: afferma riferendosi al fatto che il Vecchio Continente con i suoi 450milioni di abitanti è un mercato ghiotto per gli USA, aspetto che consente di mediare. Ma per un compromesso, secondo il presidente del Veneto, l’Europa deve presentarsi unita. «Non ha senso che i singoli capi di governo o di Stato si presentino da lui per condurre trattative singole».

Il ragionamento non può che essere condivisibile, d'altronde l’adagio popolare “l’unione fa la forza” è cristallino in tal senso. Zaia quindi si pronuncia sull’operato delle premier Meloni: «C’è chi ha criticato Meloni perché è andata a Mar-a-lago, ma poi Macron non è stato da meno. Senza ottenere alcun risultato». Quindi come europei dobbiamo essere uniti ma se Meloni non lo fa è giustificata perché gli altri non hanno fatto meglio? Il concetto viene spiegato poi in maniera più esaustiva, perché a dire il vero in questi termini scricchiola un po’.

Zaia prosegue spiegando che tra tutti i paesi del G7 solo l’Italia avrebbe saputo guardare con lungimiranza alla rielezione di Donald Trump, circostanza che avrebbe dato vita a una sorta di “rapporto privilegiato” tra USA e Italia, da qui la proposta del presidente del Veneto: «… potrebbe essere utile se venisse affidato all’Italia il ruolo di ponte fra Europa e Usa». Quindi per Zaia la cordialità tra Meloni e Trump potrebbe salvare economicamente l’Europa dal “flagello” dei dazi. Ora resta da capire cosa ne pensa il resto dell’Europa di una simile ipotesi, visto che a oggi il Bel Paese non sembra godere poi di questo gran peso nell’UE, checché ne dicano i fan di Giorgia.
 


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