Treviso - Inviava diversi sms e telefonava spasso all’amante, ex barista del centralissimo «Borsa» di Treviso, che stanca di essere a suo dire perseguitata, aveva denunciato l’uomo: un dirigente di un colosso svedese. Ieri il giudice lo ha assolto in virtù del suo quadro clinico personale e del carattere non invasivo o invadente di sms e telefonate.

I fatti risalgono all’estate 2006. Allora D.M., 51 anni, residente nel Veneziano, era solito inviare alla donna tre sms dal proprio telefonino e alcune telefonate. La donna, ritenendole offensive e minacciose, denuncia l’amante conosciuto sei anni prima. L’uomo, un ex alcolista in trattamento in astinenza da alcol da oltre 16 mesi, al momento dei fatti contestati era affetto da un certificato «disturbo di personalità di tipo narcisistico, causato da depressione maggiore».

Tale patologia lo rendeva di fatto incapace di contenere e controllare le proprie condotte anche nelle relazioni personali. Ieri il giudice Silvio Maras ha assolto il dirigente perché il fatto non costituisce reato.

L’imputato ha confermato di aver mandato i messaggi incriminati e di aver effettuato le telefonate, sottolineando però di non aver offeso la donna e che forse nei momenti di delirio avrebbe anche potuto minacciare la donna, senza però dar seguito con i fatti alle parole. Anche il pm onorario Marco Giacobini ha considerando gli sms non invadenti e invasivi, chiedendo l’assoluzione perché il fatto non sussiste.