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19 aprile 2024

Treviso

Grande mitezza e assenza di precipitazioni: ecco dicembre

Ingombranti aree di alta pressione continueranno ad occupare la scena meteorologica per altri 10-12 giorni almeno

| Andrea Costantini |

| Andrea Costantini |

Grande mitezza e assenza di precipitazioni: ecco dicembre

Ben ritrovati a tutti!

Davvero poco da raccontare in questa prima settimana di inverno meteorologico; si è infatti rafforzata progressivamente l’alta pressione mediterranea, con supporto sub-tropicale che ha portato valori termici in quota davvero ben oltre le medie (zero termico a tratti prossimo ai 3000m).

A generare questa situazione, il rinforzo netto e determinante delle basse pressioni stagionali che prendono vita tra Groenlandia, Labrador ed Islanda, e si spostano poi verso l’Europa; a differenza di quanto accaduto lo scorso inverno, queste depressioni si mostrano estremamente profonde e frequenti (ne sono ampia testimonianza le tempeste distruttive avvenute e più riprese nell’Europa settentrionale), e generano come risposta dinamica, la formazione e soprattutto la radicale persistenza di robusti campi di alta pressione alle latitudini mediterranee. Vediamo in questa mappa prevista per mercoledì, come l’affondo delle basse pressioni in aperto Oceano generi una risposta stabilizzante di ampiezza notevolissima, che coprirà con la sua azione mitissima (specie in quota) gran parte dell’Europa. 

Questa tendenza, che sembra ripetersi nei giorni e anche nelle settimane, porta inevitabilmente al ricordo di altri inverni caratterizzati da questa circolazione, che spesso è rimasta immutata, seppur con temporanee e solo modeste pause, per tutta la stagione; a titolo di esempio basta citare il 2006-2007 (solo due azioni “invernali” a inizio dicembre e fine gennaio, il resto fu solo alta pressione subtropicale o azzorriana), senza scomodare ben altri anni come il 1988-1989 che probabilmente resterà nella storia per l’estrema siccità e assenza di configurazioni perturbate.

Resta il fatto che per fortuna (ma solo a quote medio-alte e principalmente sulle Dolomiti), la neve è caduta in maniera sufficiente per garantire la stagione turistica, ma la persistenza di alta pressione ha ben altri effetti che vanno dall’accumulo di sostanze nocive in atmosfera fino all’assenza di nuovo ricarico di neve per la stagione calda.

Al momento non vi sono indicazioni entro un tempo ritenuto attendibile per poter parlare non tanto di freddo, ma neanche di precipitazioni; tutte le mappe meteorologiche disponibili indicano al contrario un ulteriore nuovo rinforzo delle basse pressioni oceaniche con conseguente mantenimento, quando non un vero e proprio ulteriore irrobustirsi, della situazione alto-pressoria che caratterizza il nostro territorio. Siamo nei giorni con minor ore di luce dell’anno, e quindi nelle valli e in generale all’alba il clima resta freddo, ma osservando i valori termici è facile comprendere come siamo molto al di sopra delle medie (specialmente nelle massime e in montagna, esclusi i fondovalle e gli altopiani, per la loro specifica formazione).

Vediamo a titolo di esempio questa mappa per la prossima settimana: evidente la dualità dell’azione meteorologica, con un profondo centro di bassa pressione in prossimità dell’Islanda e una larga e robusta fascia anticiclonica su centro-sud Europa. Il sistema è bloccato.

Non è chiaramente possibile eseguire attendibili valutazioni sul proseguimento dell’inverno, ma la storia ci insegna che configurazioni come le attuali sono caratterizzate da grande stabilità ed equilibrio, pertanto è ragionevole attendersi, seppur con prudenza, la prosecuzione di questa situazione con solo modeste e temporanee “incursioni” da parte delle basse pressioni, più attive sul Centro-Sud Italia in quanto esposte a correnti nord-orientali (nei prossimi giorni ad esempio, la Grecia e la Turchia vivranno un periodo molto freddo e anche nevoso, con qualche “sbuffo” di aria fredda anche sulla Puglia).

In sintesi, ecco il tempo dei prossimi giorni:

Lunedì 9 dicembre (attendibilità 90%): transito di nubi medio-alte a velare il cielo, fino ad un rasserenamento serale. Temperature stazionarie.

Martedì 10 e mercoledì 11 (90%): netto rinforzo dell’alta pressione subtropicale in quota con zero termico in salita fino a circa 3000m. Nei fondovalle e altopiani (specie se innevati) si instaurerà una netta inversione termica con minime in calo e persistenza di gelo ove manca il soleggiamento, mentre in quota e nelle zone soleggiate il clima sarà estremamente mite per la stagione. Venti assenti o al più deboli da nordest.

Giovedì 12 (90%): l’alta pressione seppur in indebolimento caratterizzerà pienamente il tempo, e il crescente accumulo di umidità nei bassi strati, specie in Val Belluna, favorirà l’estensione di nebbie notturne e mattutine, al cui interno i valori termici potrebbero essere anche 10-15°C al di sotto dei pendii a quote di 800-1000m sulle dorsali esposte.

Venerdì 13- domenica 15 (90%): il grande anticiclone tenderà a ridurre la propria presenza, ma non sono attesi peggioramenti, in quanto in pieno Oceano andrà rinforzandosi nuovamente la depressione alimentata dai gelidi venti groenlandesi, e questa azione garantirà l’assenza di figure depressionarie più ad est, sul Mediterraneo. Avremo quindi tempo stabile anche se con nuvolosità medio-alta in transito, con riduzione dell’inversione termica e temperature in leggero calo specie in quota, ma ancora al di sopra delle medie stagionali.

Tendenza.

Come anticipato sopra, al momento la tendenza è chiaramente orientata verso la persistenza di situazioni di blocco, pertanto possiamo attenderci almeno fino al 18-20 dicembre l’assenza di significativi eventi perturbati, e con buona probabilità permarranno condizioni di stabilità con temperature in generale superiori alla media. Nessun evento freddo è previsto entro tale scadenza, e probabilmente anche dopo.

Curiosità della settimana

In assenza di reali eventi tipici dell’inverno, e senza “materia prima” per parlare di storico gelo, incredibili nevicate e ondate siberiane, tornano in auge i mai sopiti termini come “nebbia killer”, “smog assassino” e via dicendo. Al di là di tutto, è interessante osservare le quantità di energia in gioco in questa “sponda” meteorologica tra le alte e le basse latitudini, che genera e genererà ancora tempeste di rilevante portata per le zone più a nord, che periodicamente sono sottoposte a questi fenomeni autunnali e invernali (e nonostante la vastità delle zone colpite e i milioni di cittadini esposti a condizioni estreme, le perdite di vite umane è stato contenuto grazie all’educazione e alla prevenzione, e paragonabile ad una singola ondata di maltempo italiana…)

 


| modificato il:

Andrea Costantini
Redazione di articoli a carattere previsionale e di approfondimento sulla meteorologia del trevigiano, con uno sguardo sempre attento al più vasto contesto ambientale dove siamo inseriti. Ruolo professionale: tecnico commerciale presso NESA http://nesasrl.eu/, progettazione, costruzione ed installazione di strumentazione professionale per monitoraggio ambientale e telecontrollo (meteorologia, idrologia, energie rinnovabili, geologia...). Dati meteo e webcam da Vittorio Veneto (TV) http://meteoravanel.altervista.org/

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