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02 dicembre 2024

GUARIRE DAL DIABETE...

Categoria: Scienze e tecnologie - Tags: diabete

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Francesca Salvador | commenti | (3)

 

 

A seguito un interessante articolo di Marcello Pamio, tratto da disinformazione.it

 

 

"Guarire dal diabete è "quasi" impossibile"

 

 

“Guarire dal diabete è quasi impossibile”.

Così inizia un articolo pubblicato nel sito dell’associazione Diabete Italia.

Ad una lettura superficiale, un profano non troverà nulla di strano, ma se invece si osserva attentamente è molto interessante notare come si sia evoluto il genio della lingua italiana negli apparati ufficiali.

Perché dico questo?

Per il semplice fatto che fino a poco tempo fa la definizione ufficiale di diabete per la medicina era (uso appositamente il passato): “malattia cronico-degenerativa incurabile”.

Notare come si è passati da “incurabile” a “quasi impossibile”.

 

Il quasi lascia aperto uno spiraglio…

 

Quindi veniamo a sapere che la medicina ha smesso di sancire dogmaticamente che il diabete è inguaribile.

Un banale errore di battitura, o segnale di un profondo ma inarrestabile cambiamento?

 

Diabete Italia non è un’associazione qualsiasi, ma un gruppo fondato nientepopodimenochè dalle Società Scientifiche di Diabetologia, e cioè dall’Associazione Medici Diabetologi (AMD) e dalla Società Italiana di Diabetologia (SID).

Le due realtà medico-scientifiche in Italia più interessate a tale problema sanitario.

L’articolo è in pratica il commento a uno degli eventi più importanti del 2013 e cioè il Congresso internazionale organizzato ad Abano Terme (PD) dall’associazione Oltre il diabete, dal titolo “Come siamo guariti dal diabete”.

 

Tale articolo però nasconde altre cose molto interessanti…

 

La maggior parte delle testimonianze ha confermato quello che i diabetologi e le Associazioni che fanno riferimento a Diabete Italia dicono da sempre: perdere peso in maniera significativa, alimentarsi in modo sano e fare esercizio fisico consentono nel diabete di tipo 2 nella maggior parte dei casi di migliorare in modo anche sorprendente l'equilibrio glicemico”

 

In pratica stanno dicendo che oltre 1000 persone, giunte da tutta Italia, hanno perso il loro tempo (non il denaro visto che l’incontro era assolutamente gratuito) nel venire ad ascoltare dei relatori quasi tutti medici, uno dei quali americano guarito dal diabete di Tipo-1, perché le cose dette a tale Congresso, i diabetologi le dicono da sempre.

 

Hanno buttato via il loro tempo venire ad ascoltare numerosissime testimonianze di persone guarite dal diabete, anche dopo 16-20 anni di utilizzo quotidiano di insulina, perché queste sono semplicemente la “conferma delle cose che i diabetologi sanno e dicono da sempre”.

 

Questo è un po’ strano perché ai congressi ufficiali, cioè quelli organizzati e sponsorizzati dalle industrie del farmaco (le ditte che vendono insulina, aghi per bucarsi le dita, misuratori di glicemia, strisce urinarie, ecc.), non si vedono mai le testimonianze di ex pazienti che hanno buttato via farmaci e insuline e stanno benissino.

Come mai?

Persone che grazie allo “stile di vita sano” insegnato loro dai diabetologi, o proprio per colpa di questo “stile di vita sano” convivevano con le iniezioni insuliniche e con tutte le conseguenze che solo un malato di diabete può comprendere.

Quando questi medici parlano di “alimentarsi in modo sano” a cosa esattamente si riferiscono?

Al consiglio di utilizzare i sempre-più-bianchi e benedetti cereali raffinati, chiaramente migliori di quelli integrali pieni di quella fibra, brutta, scura e irritante per la mucosa intestinale?

 

Al divieto tombale pena-la-morte, di tutta la frutta fresca di stagione in quanto pericolosamente ricca di zuccheri, acqua biologica, vitamine, minerali, ormoni, acidi grassi e fibra?

 

All’obbligo quotidiano di ingurgitare proteine, con l’attenzione però che tali proteine derivino assolutamente dal regno animale? Perché più animali si mangiano e meglio è per il diabete.

Sono questi gli importanti consigli degli esperti?

 

Dar da mangiare a persone (Tipo-2) con uno squilibrio del metabolismo dei grassi e degli zuccheri, sostanze che acidificano, intossicano, avvelenano il sangue, la linfa e tutti i liquidi corporei?

 

Sostanze che non contengono i mattoni fondamentali della vita: minerali, vitamine, acidi grassi.

 

I dati epidemiologici del diabete confermano che i consigli salutari forniti dalle Associazioni e dai diabetologi funzionano: passeremo infatti dai 366 milioni di malati nel mondo odierni ad oltre 552 milioni entro il 2030!

 

Un raddoppio delle diagnosi nel giro di pochi anni.

 

Non male come risultati.

 

Al Congresso di Abano, l’Associazione Diabete Italia ha mandato un ambasciatore, in questo caso un’ambasciatrice, una certa Valentina Visconti, per ascoltare e poi riferire a chi di dovere.

 

Ecco cosa Valentina ha riportato per quanto riguarda:

Kirt Tyson testimonial chiave dell'incontro ha raccontato di aver potuto interrompere la cura con insulina e metformina attraverso l'alimentazione vegano/crudista e l'esercizio fisico. Tyson sostiene che la convinzione e la motivazione (che erano facili da suscitare nel combattere il diabete di tipo 2, di cui era convinto di essere affetto) sono determinanti per la guarigione, tanto quanto la dieta vegana”.

Tutto perfetto, anzi va detto che la sua relazione è stata oggettiva, ad eccezione di una piccola dimenticanza: specificare che il dottor Tyson era affetto da diabete insulino-dipendente di Tipo-1.

 

Scrivendo che Tyson "era convinto di essere affetto" dal diabete di tipo 2, tutte le persone che non hanno visto il documentario "Crudo & Semplice" potrebbero pensare che non fosse stato neppure malato.

 

Invece Tyson è guarito dal diabete di Tipo-1 nel 2006, quindi son passati quasi 8 anni!

 

Poi l’articolo continua spiegando cos’è la guarigione, differenziandola dalla remissione e addirittura dalla remissione prolungata.

Hanno in pratica stabilito, non per decreto, ma per dogma scientifico (uno dei tantissimi dogmi della nuova religione di Stato) un vero e proprio protocollo che sancisce quella che è la vera e unica guarigione.

Tu povero incosciente che migliorando il tuo stile di vita, hai buttato via l’insulina da diversi anni, tu che oggi stai benissimo e che non hai mai avuto una simile energia, tu che non ti ammali più come prima, che hai ritrovato la gioia di vivere, attento, perché NON sei guarito, sei in remissione.

 

Parola della medicina. Amen.

 

Cos’è la remissione? “Per remissione si intende la riduzione o scomparsa dei segni e dei sintomi di una malattia, in cui però è implicita la possibilità di una ricaduta.

Se per una malattia acuta è possibile definire lo stato di guarigione, per una malattia cronica come il diabete, appare più corretto parlare di remissione piuttosto che di cura o guarigione” Siccome l’ipotesi di partenza è che la malattia cronica è inguaribile, e siccome il diabete è una malattia cronica, allora guarire è chiaramente “quasi” impossibile. Logica deduzione.

 

Ma non finisce qua, perché “la remissione può essere parziale o completa”.

 

La remissione è parziale quando la glicemia è mantenuta a valori sotto la soglia di diabete (HbA1c <6,5%, glicemia a digiuno 100-125 mg/dl) per almeno un anno, in assenza di terapia medica.

 

Si definisce remissione completa quando i valori glicemici tornano alla normalità (HbA1c normali o < 5,7%, Glicemia a digiuno < 100mg/dl) e si mantengono per almeno un anno in assenza di terapie.

 

La remissione prolungata è una remissione completa che si mantiene per più di 5 anni e può essere considerata una vera e propria guarigione.

 

L’Associazione Oltre il diabete è entrata nel secondo anno di vita, ma nonostante questo, vi sono soci che hanno intrapreso un importante e drastico cambiamento dello stile di vita, da ben prima la sua costituzione.

 

Uno di questi, per esempio Angelo il presidente dell'associazione, non usa più l’insulina dal 2009 e quindi sta entrando nel quinto anno!

 

Quando ci saranno le prime persone in “remissione prolungata” o in “remissione completa”, cioè dopo i cinque anni canonici decisi da qualcuno a tavolino, potremo finalmente dire e affermare che sono guariti o spunteranno fuori degli altri protocolli che stabiliranno una nuova definizione di guarigione, magari dopo 20 anni di remissione prolungata?

 

Possono dei banali esami laboratoristici, di qualunque tipo, stabilire un criterio oggettivo e soprattutto serio e sensato che stabilisca l’avvenuta guarigione o meno di un essere umano?

 

Per guarigione s’intende “il ripristino di un totale stato di salute”.

 

Quale stato di salute? Magari quello precedente la malattia?

 

Si può chiamate salute, lo stato che ha preceduto la manifestazione del diabete?

 

Assolutamente no, altrimenti il diabete non sarebbe comparso.

 

Ecco una delle innumerevoli assurdità di una medicina odierna, una medicina disumanizzante che ha smembrato l’essere umano in organi e apparati, dimenticandosi che l’uomo è una trinità, un essere evoluto e costituito da un corpo fisico, un’anima (con tanto di emozioni) e uno spirito (essenza divina).

 

La salute da quest’ottica è uno stato di equilibrio e armonia che investe tutti questi aspetti e non solo il corpo fisico; non solo l’emoglobina glicata o i livelli di zucchero nel sangue a digiuno!

 

Lo dovrebbero sapere molto bene i diabetologi attenti e osservatori, che la glicemia in un bambino ma anche in un adulto, varia a seconda dello stato emozionale.

E se per caso non se ne fosse accorto, forse sarebbe il caso di riflettere se il Giuramento di Ippocrate che ha fatto lo sta rispettando oppure no.

 

In conclusione, se i diabetologi fossero veramente liberi di fare il loro lavoro in maniera sana e corretta, probabilmente l’incidenza del diabete avrebbe un altro andamento e le guarigioni sarebbero all’ordine del giorno.

 

Ma sappiamo bene che la libertà non appartiene al mondo della medicina.

 

Andando a spulciare infatti il sito ufficiale dell’Associazione Medici Diabetologi (uno dei due fondatori dell’associazione Diabete Italia) www.aemmedi.it si possono trovare alcune informazioni interessanti sulla oggettiva libertà di questa associazione.

 

I partner sostenitori, cioè le società che sostengono non solo moralmente, ma ovviamente anche economicamente l’associazione sono:

 

Abbott, AstraZeneca, Bayer Healthcare, Boehringer, Bristol-Myers Squibb, DOC generici per scelta, Giusto Giuliani, Johnson & Johnson, Lilly, Mediolanum Farma, Medtronic, Menarini Diagnostics, Novartis, Novo Nordisk, Roche, Sanofi, Sigma-Tau, Merck, Takeda.

 

Gli sponsor che sostengono l’Associazione Medici Diabetologi sono le uniche aziende che a livello globale hanno enormi interessi economici nel diabete.

 

La domanda che sorge spontanea a questo punto è la seguente: le aziende che ricavano profitti plurimiliardari sulla pelle di centinaia di milioni di persone malate, veramente vogliono risolvere la piaga del diabete?

Possiamo realmente fidarci di un gruppo sostenuto dalle ditte che non vogliono che si sappia che il diabete, forse, è un male curabile? O è guaribile? O è remissibile?

Boh, decidete voi.

 

Marcello Pamio

17 gennaio 2014

 

---.---.---

 

 

Verso la fine del 2010, mi capitò di vedere uno straordinario docu-film. si trattava di:

Crudo & Semplice è un Film Documentario indipendente che testimonia un esperimento unico al mondo per guarire il diabete, una malattia sempre più diffusa tra adulti e bambini a causa di scorrette abitudini alimentari ed esistenziali.

Con una dieta naturale basata su cibo biologico, frutta e verdure crude è possibile prevenire e ridurre il diabete.

Cinque pazienti cronici di diabete accettano e portano a termine la sfida di smettere di mangiare carne, latte e derivati, zucchero, carboidrati, caffè, soda, cibo spazzatura, cibi confezionati e persino gli abituali cibi cotti, pur di disintossicarsi.


 

Senza alcool né sigarette, al bando ogni tipo di dipendenza, per ben 30 giorni si avventurano con sorprendente coraggio in una radicale disintossicazione. Il dottor Cousens, nutrizionista e medico olistico americano, sottopone i pazienti a visite e check up completi due volte al giorno: i progressi dei pazienti vengono monitorati costantemente, per incoraggiarli a continuare anche nei momenti di difficoltà.


 

Senza nemmeno la dose di farmaci quotidiani, i pazienti riescono a ridurre il tasso di zucchero nel sangue e il bisogno di iniezioni di insulina.

Il film segue il viaggio toccante e vero di questi protagonisti, mostrandoci le trasformazioni fisiche ed emozionali che la dieta ha portato loro, insieme ad un nuovo stile di vita, più sano e gioioso.

Una dieta semplice e ricca di frutta e verdure crude può guarire i disturbi fisici e cambiare la vita! 
Un film che ci mostra che dalla Natura viene sempre la migliore e più vera medicina!

 

Vi consiglio vivamente di vederlo, qui vi posto il trailer.

 

 

 

 

Vi lascio con le parole di Paracelso:

 

"Nessun Medico può dire che una malattia é Incurabile.

Affermarlo é come offendere Dio, la Natura e disprezzare il Creato.

Non esiste malattia, per quanto terribile possa essere, per la quale Dio non abbia una cura corrispondente".

 

 

Francesca

 

 

 

 

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alcune testimonianze...

Ermanno, età 62 anni, diabetico da 16.
Il primo accenno del diabete è avvenuto nel 1994 con un infarto.
Lo stile di vita di Ermanno, era per così dire «normale»: poco tempo per sé stesso, e alimentazione pessima, basata su pranzi per lavoro al ristorante.
Successivamente ha subìto altri problemi al cuore che hanno necessitato un'operazione, che ha causato un altro infarto!
Da qui la presa di coscienza: mollare l’attività e cambiare radicalmente lo stile di vita, dedicando del tempo a sé stesso.
Circa un anno fa, su Radio Gamma 5 del Veneto, ha sentito della presentazione della serata sul diabete che ho organizzato. Era la prima volta che sentiva che si può guarire dal diabete. Nessun dottore ovviamente gli aveva mai ventilato una simile strada. All’epoca faceva circa 28 unità al giorno di insulina.
Il giorno dopo la serata e di sua spontanea iniziativa, ha deciso di dare una taglio drastico, modificando l’alimentazione, eliminando latte, carne e tutte le proteine animali, mangiando solo frutta e verdure. Il tutto condito da molte camminate.
Pian piano e in circa un mese ha eliminato completamente l’insulina. A marzo la visita al centro diabetico gli hanno dato perfettamente ragione: era tutto a posto.
I medici lo hanno guardato un po’ stranamente, ma con gli esami del sangue perfetti non hanno potuto dire nulla...
Oggi la sua salute è ottimale.

Emanuele, età 34 anni, diabetico da 9
La sua storia ha dell’incredibile.
Avendo la fibrosi cistica (mucoviscidosi), il diabete gli è insorto nel 2003 a seguito della cura prolungata a base di cortisone.
Ha sempre cercato di tenere basso la glicemia praticando sport e oggi fa mountain-bike estremo (circa 60 km al giorno) con tanto di preparatore atletico.
Emanuele all’epoca usava 50 unità di insulina al giorno e non poteva più farle nell’addome perché si era distrutto la pancia a forza di punture.

Un giorno si è imbattuto nel dvd «Crudo & Semplice», e dopo quattro giorni di crudismo, ha tolto completamente l’insulina, con risultati glicemici istantanei. É passato da 50 unità mantenendo la basale per due giorni e poi l’ha eliminata al terzo giorno.
I parametri glicemici, misurati sei volte al giorno, prima e dopo i pasti, confermavano il riequilibrio del pancreas.
Mangiava e la glicemia stava sotto i 140.
Crudismo e cioè verdure di tutti i tipi con semi vari (sesamo, girasole, lino, ecc.), mandorle, noci, ecc., centrifugati di frutta e verdura. Fichi e datteri per avere l’energia sprint per affrontare gli allenamenti massacranti.
Ha perso circa 7,2 kg di massa muscolare che tuttora non ha recuperato.

Oggi si sta allenando con un fisico nuovo totalmente da scoprire: dopo 3 settimane aveva già superato le prestazioni atletiche che aveva a ottobre con l’alimentazione normale; non conosce più la stanchezza post allenamento e soprattutto il fastidio dell’acido lattico a livello muscolare.
Il suo nuovo stile di vita ha avuto benefici anche nella fibrosi cistica, problema ufficialmente incurabile.
Ha sempre avuto le transaminasi del fegato mosse, ora due valori su tre sono rientrati, arrivando a dimezzare le medicine. Non usa più gli integratori ed enzimi.
Il 21 febbraio scorso ha avuto la visita al centro fibrosi cistica di Verona, e il medico è stato molto curioso di capire bene il percorso che aveva intrapreso.
Sono certo, visto l’enorme forza e determinazione di Emanuele, che a ottobre 2012, cioè al prossimo congresso internazionale sul diabete, avrà altre cose importanti da comunicarci nel sua viaggio intrapreso verso la totale guarigione fisica e spirituale...

Giorgio 72 anni, diabetico dal 1984.
Ha scoperto di avere il diabete dopo un banale esame del sangue. All’epoca pesava 112 kg (oggi 75) e subito sono iniziate le problematiche legate al diabete. I denti hanno iniziato a cadere come birilli, poi una retinopatia lo ha reso ipovedente, per non parlare di problemi circolatori alle gambe. Visto che nessuno gli sapeva spiegare nel dettaglio, ha iniziato a studiare seriamente il diabete. Pian piano venne a conoscenza che ci sono cibi glicemici e cibi meno glicemici, e ha iniziato a stare attento alle dosi degli alimenti ingeriti.
La sua scoperta è stata quella di mandare via gli zuccheri che introietta con l’alimentazione attraverso un movimento corporeo serio. Ha stabilito che circa 40/50 minuti di camminata a ritmo sostenuto, gli abbassano 50 punti glicemici. E in questa maniera ha tolto l’insulina e sta sempre meglio. Ogni giorno fa 90/100 minuti di cyclette, delle belle camminate al sole con gli amici e quando mangia un po’ più del solito aumenta l’attività.
C’è da dire che Giorgio fa un unico pasto al giorno!

Angelo, età 50 anni, diabetico da 12 anni.
Faceva 80 unità al giorno di insulina, aveva un diabete di Tipo 2 ma con tutti i sintomi del Tipo 1.
Vegetariano da oltre 27 anni, mangiava però malissimo: abbondava di formaggi, cereali raffinati e dolci (errori commessi da molti vegetariani).
Da un giorno all'altro si è trovato a convivere con il diabete.
Dopo aver visto degli spezzoni del video "Crudo & semplice", ha iniziato con il crudismo (verdure, frutta, noci e semi, avocadi) e fin dal primo giorno ha dimezzato l'insulina.
La glicemia soprattutto i primi due giorni si alzava a 250-300.
Poi al terzo giorno, la glicemia si è abbassata moltissimo arrivando a 60 e per paura di andare in ipoglicemia, ha tolto l’insulina completamente.
La glicemia allora ha iniziato ad alzarsi a 300-350, ma lui continuava imperterrito e fiducioso, e dopo una sola settimana è scesa e si è stabilizzata sui 120-130.
A questo punto è iniziato il vero miracolo.
Ha raccontato davanti ad un pubblico basito ed esterrefatto, che il giorno che si è svegliato senza insulina e ha trovato la glicemia a 130, gli è venuto da piangere.
Sono due anni e mezzo che non usa più insulina e sta benissimo, non si ammala più. E' ringiovanito di molti anni.
Ha perso oltre 20 kg, ha molta più energia di prima, molta più tranquillità e concentrazione.
Per tre mesi ha mangiato solo alimenti crudi e poi ha iniziato lentamente a inserire patate, spinaci e verdura cotta in generale, fagioli e dopo qualche mese cereali integrali come il riso. Oggi si permette anche una pizza e la sua vita è tornata normalissima.


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A vedere quel che è successo prima e dopo Paracelso parrebbe che l’esperienza della malattia sia, col consenso di Dio, connaturale all’uomo. Nonstante questo la scienza medica continua a darsi da fare, con notevoli risultati, per combatterla. Meno efficaci in questa battaglia, anzi quasi sempre controproducenti, i guaritori “fai da te”.

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L’articolo sopra riportato, per chi non lo avesse capito, sta parlando di uno straordinario risultato ottenuto dalla “vera” medicina, quella non venduta alle lobby farmaceutiche, e dai sacrifici e studi di bravissimi medici (quelli che non sono sul libro paga delle suddette) che impiegano la loro vita per la guarigione dei malati.

Ma le menti contorte, tutto vogliono banalizzare, e terrorizzate che si sappia finalmente la verità, continuano a vomitare fuorvianti affermazioni. Per fortuna, dalla quantità di mail e telefonate che ho ricevuto, molte persone cominciano a ragionare con il proprio cervello, e non si fanno più irretire dalla chimica farmaceutica a dai loro imbonitori.

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