"Ho fatto stuprare mia moglie da 50 uomini"
71enne ha ammesso durante il processo le atrocità commesse
FRANCIA – Il processo a Dominique Pelicot sta sconvolgendo la Francia. L’uomo, ora 71enne, ha ammesso di aver drogato la moglie Gisele e di averla stuprata e fatta stuprare da decine di uomini per quasi 10 anni, dal luglio del 2011 all'ottobre del 2020. Secondo l'accusa sono stati circa 200 gli stupri commessi da una cinquantina di uomini tra i 26 e i 74 anni contattato su Internet da Pelicot. ''Sì, sono uno stupratore - anzi - sono uno stupratore come gli altri in questa stanza": ha confessato in tribunale il 71enne. ''Tutti sapevano'' che avrebbero violentato Gisele, e che lo avrebbero fatto mentre la donna era sotto l'effetto di ansiolitici, quindi, incosciente, ha raccontato Pelicot. "Sono colpevole di ciò che ho fatto. Dico a mia moglie, ai miei figli, ai miei nipoti che mi pento di ciò che ho fatto e chiedo perdono, anche se è imperdonabile. Ero molto felice con lei - racconta -. Era l'opposto di mia madre. Abbiamo avuto tre figli, nipoti, che non ho mai toccato. Lei non meritava questo".
Gisele, la vittima, presente in aula insieme al fratello Joel, ha sussurrato scossa: "Per me è difficile ascoltarlo. Per 50 anni ho vissuto insieme a un uomo che non avrei immaginato nemmeno per un secondo che potesse fare queste cose. Avevo completa fiducia in quest'uomo". Dominique Pelicot si è giustificato sostenendo che ''pervertiti non si nasce, si diventa'' e piangendo ha affermato di aver avuto una madre e un padre violenti e di aver subito: ''uno stupro in ospedale da parte di un'infermiera quando avevo nove anni ed ero ricoverato per una ferita alla testa''. L’imputato ha anche raccontato, per difendersi, di essere stato ''costretto ad assistere a uno stupro di gruppo quando avevo 14 anni ed ero apprendista edile''. Quanto ai video girati durante gli stupri alla moglie ha detto che ''Facevano parte del piacere''. La Francia è indignata per questa vicenda di cronaca e sono migliaia le persone che hanno manifestato contro lo stupro e per esprimere il loro sostegno di Gisele Pelicot. Lei aveva chiesto che il processo fosse aperto al pubblico per sensibilizzare sull'uso di droghe per commettere abusi sessuali. "Grazie a voi ho la forza di portare questa lotta fino alla fine", ha detto la donna ai manifestanti.
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