Immigrati al lavoro nei campi in nero, imprenditrice trevigiana nei guai
La donna è stata denunciata per violazione della normativa in materia di immigrazione.
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TREVISO - I carabinieri di Venezia hanno emesso sanzioni per un totale di 35mila euro a carico di titolari di aziende agricole che utilizzavano personale in 'nero'. I controlli, effettuati in provincia su 11 aziende, hanno portato alla scoperta di otto persone impiegate irregolarmente dopo aver controllato 51 posizioni lavorative delle quali 13 relative a cittadini extracomunitari.
Nei controlli effettuati a Chioggia e Scorzè in due differenti aziende sono state trovati intenti a lavorare nei campi gli otto lavoratori 'in nero', di cui sei cittadini extra-Ue ed uno privo di permesso di soggiorno, per cui il datore di lavoro, un' imprenditrice agricola trevigiana, è stato deferito all'autorità giudiziaria per violazione della normativa in materia di immigrazione.
Le due aziende agricole che impiegavano lavoratori "in nero", una per la coltivazione del radicchio e la seconda per la coltivazione e vendita diretta di ortaggi e frutta, sono state sottoposte a sospensione dell'attività imprenditoriale perché, come previsto dalla normativa di contrasto al lavoro nero, la percentuale dei lavoratori in nero superava il 20% del totale della manodopera.