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29 marzo 2024

Treviso

Impennata delle bollette di luce e gas, pensionati trevigiani in difficoltà: "Costretti ad abbassare il riscaldamento"

Artigiani: "Per i pensionati... l’elemosina di Draghi non basta"

| Isabella Loschi |

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| Isabella Loschi |

bollette

TREVISO – Le bollette che stanno ricevendo in queste settimana i trevigiani fanno rizzare i capelli e generano malcontento. L’impennata dei costi delle bollette di luce e gas, i rincari di molti beni e servizi, preoccupano soprattutto i pensionati.

L’aumento di luce e gas per l’anno in corso, stima la Cna potrebbe essere di 944 euro: più della pensione media di un artigiano e commerciante, già aggredita dall’aumento dei beni alimentari.  

Gli anziani dunque, per arrivare a fine mese, sono costretti a tagliare spese di prima necessità, come le cure mediche o rinunciare a riscaldarsi. A molti il caro-vita sta erodendo la possibilità risparmio, quel gruzzoletto che fa sentire tranquilli in caso di malattia. “Ho una pensione molto bassa ma posso contare su un po’ di risparmio che mi toglie la preoccupazione di non farcela ad arrivare a fine mese – commenta Mariarosa Battan, del direttivo di Cna Pensionati Treviso -. Però devo stare molto attenta alle risorse che escono e, se prima mi concedevo di mangiare pesce tre volte alla settimana, ora mi accontento di due”.    

 E c’è anche chi in casa vive situazioni difficili. “Noi abbiamo in casa un ragazzo disabile grave perciò non possiamo abbassare il riscaldamento e dobbiamo fare due lavatrici al giorno – racconta Lino Dall’Armi, ex artigiano del settore metalmeccanico -. Spegniamo il riscaldamento quando lui va al centro educativo diurno la mattina e cerchiamo di usare l’asciugatrice il meno possibile. Del resto possiamo contare solo sulla mia pensione perché mia moglie non ha potuto lavorare per seguire nostro figlio”.

Sono centinaia i trevigiani che hanno situazioni simili e per i quali la Cna ha alzato la voce. “Servono misure ad hoc per dare una mano agli over 65enni in difficoltà – afferma Lino Lunardelli, presidente di Cna Pensionati Treviso -. È necessaria la riforma rapida e drastica della struttura della bolletta, per garantire una distribuzione più equa degli oneri generali di sistema e una spesa legata all’effettivo consumo”.

Per Casartigiani l’adeguamento delle pensioni del governo Draghi non è affatto sufficiente: “Le pensioni minime sono passate da 515,58 euro a € 524,34 euro: l’aumento è di soli 9 euro al mese. Questo avviene nel bel mezzo di una vera tempesta, aumentano tutti i prezzi: quelli dei prodotti alimentari di prima necessità, dell’energia, del gas, del pane. Se nei mesi scorsi si prevedeva un aggravio di spesa per le famiglie di 1.500 euro, ora siamo già oltre i 2.000 euro per l’anno 2022. I redditi più bassi come potranno recuperare questa salassata?”, dichiara il segretario provinciale dei pensionati di Casartigiani, Vincenzo Di Giovanna.

Tra coloro che percepiscono le pensioni minime ci sono anche molti artigiani, per questo la categoria chiede al governo Draghi, non solo di intervenire in maniera urgente e concreta, ma anche di essere coinvolta a livello istituzionale nell’ambito della concertazione sulla riforma delle pensioni. “Chiediamo una revisione immediata delle pensioni con un aumento ulteriore del 2,2%, che è proprio quanto era stato dichiarato dallo stesso Governo. Finora le promesse di Draghi, a garanzia di maggior equità sociale e dell’abbattimento del carico fiscale, per milioni di pensionati si sono risolte con un elemosina”.

 


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