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20 maggio 2025

Italia

Imu, nel 2012 incassati 23,7 mld

4 sono sulla prima casa con una media di 225 euro

| Carlo De Bastiani |

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| Carlo De Bastiani |

Imu, nel 2012 incassati 23,7 mld

ROMA - I versamenti complessivi dell'Imu ammontano a circa 23,7 mld, di cui 9,9 mld di acconto e 13,8 mld di saldo. E' quanto emerge dai dati diffusi dal Mef, secondo cui la cifra supera di 1,2 miliardi le previsioni (per il 2012 erano di 22,5 mld mentre per il 2013 e 2014 sono pari rispettivamente a 23 e 23,3 mld) e l'imposta è stata versata da 25,8 milioni di contribuenti, per un importo medio di 918 euro.

Per quanto riguarda la prima casa, il gettito, comprensivo delle manovre comunali, è pari a circa 4 miliardi di euro e a pagare l'imposta sono stati 17,8 milioni di contribuenti per un importo medio di 225 euro.

Nel complesso, circa 600 mln di gettito sull'abitazione principale derivano dalle variazioni di aliquota disposte dai comuni. A tale riguardo, c'è da segnalare che oltre un terzo del gettito Imu da manovre sulla prima casa deriva da 4 grandi Comuni che sono: Roma, Torino, Genova e Napoli, nei quali il peso del gettito dell'imposta sulla prima casa rispetto al totale si attesta in media intorno al 27%. Gli importi medi dei versamenti vanno dai 917 euro di Roma ai 585 di Napoli. Gli importi medi più elevati sono stati comunque riscontrati in comuni con insediamenti produttivi particolari (oltre duemila euro) o a forte vocazione turistica (oltre mille euro). "Per 1070 comuni - ha chiarito il ministero - l’importo medio di versamento Imu è risultato inferiore a 100 euro".

Ad aliquota standard, cioè al netto delle manovre comunali il gettito Imu sulla prima casa è di circa 3,4 mld e circa un quarto delle abitazioni principali, per effetto della detrazione, risulta esente. Nel 2007, ultimo anno di applicazione dell'Ici sulle prime case, il gettito era stato di circa 3,3 mld. In linea anche il numero dei contribuenti e il versamento medio.

Sempre secondo i dati elaborati dal dipartimento delle Finanze e che sono stati presentati alla stampa dal sottosegretario all'Economia Vieri Ceriani, la quota di maggior gettito derivante dalle manovre deliberate dai comuni è valutabile intorno ai 3,8 mld. Al netto della quota derivante dalle manovre comunali, i dati provvisori indicano un gettito imu per il 2012 ad aliquota standard di circa 19,9 mld. Includendo una stima delle cosiddette 'code' dei versamenti, il gettito stimate, sempre al netto delle manovre, ammonta a circa 20 mld di euro, quindi sostanzialmente in linea con le previsioni elaborate a luglio del 2012.

Dalle cifre del Mef emerge una stangata sulle imprese. Il gettito dell'Imu sui fabbricati diversi dall'abitazione principale ammonta a 17,9 mld. Sempre per quanto attiene questo tipo di abitazioni o fabbricati, che non sono prima casa, le persone fisiche che l'hanno versata sono circa 15,3 mln con un importo medio di versamento di 736 euro. I soggetti diversi dalle persone fisiche sono in numero di poco superiore a 700 mila con un importo medio di versamento pari a 9.313 euro.

Riduzione Irpef. Per gli immobili diversi dalla prima casa e che non siano in affitto l'Imu non solo sostituisce l'Ici, ma anche l'Irpef e le addizionali regionali e comunali che erano dovute fino al periodo di imposta 2011: in sede di dichiarazione dei redditi 2012 i contribuenti beneficeranno perciò di una riduzione dell'Irpef dovuta per un importo totale di 1,6 mld, pari a circa 93 euro in media a contribuente.

In merito al raffronto sulla tassazione delle proprietà nel nostro Paese rispetto ai principali Paesi dell'area, con l'introduzione dell'Imu il peso del prelievo fiscale sugli immobili in Italia sale leggermente sopra la media Ocse che è pari all'1,1% del pil, attestandosi a circa l'1,2%. L'Italia nel 2011 era il Paese con la più bassa tassazione della proprietà sulla casa tra i principali Paesi Ocse. Nel 2009 il peso delle tasse sulle case era di circa lo 0,6% del pil, a fronte di una media Ocse di circa l'1,1%. Valori superiori per la Francia (2,4%), il Regno Unito (3,5%), il Canada e gli Stati Uniti (circa il 3%), il Giappone (2,1%).

(Adnkronos/Ign)

 



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