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19 aprile 2024

Treviso

Incidenti mortali, quasi metà delle vittime non portava cinture

Lo ha rilevato la polizia stradale di Treviso tracciando un bilancio dell’attività del 2017

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Polizia Stradale

TREVISO Quasi la metà delle vittime di incidenti stradali con esito mortale rilevati dalla polizia stradale non portava le cinture. L’ha sottolineato oggi, in questura a Treviso, il comandante della stradale di Treviso Alessandro De Ruosi, tracciando un bilancio dell’attività del 2017. Nel corso dell’anno conclusosi da poco sono stati 24 gli incidenti mortali in provincia rilevati dalla polizia stradale, in tutto si sono contate 26 vittime.

Nel 30% dei casi si sono rilevate alterazioni alla guida dovute ad alcol o droga, ma le fuoriuscite autonome di strada o l’investimento di pedoni (che riguardano oltre il 50% degli incidenti mortali) sono spesso dovuti a distrazioni, frequentemente da imputare all’uso del cellulare alla guida, ha spiegato ancora il dirigente.

Quindi l’abitudine di non mettere la cintura e quella di usare il telefonino mentre si guida rappresentano oggi alcune delle principali cause di incidenti mortali.

Tanto che è stato annunciato che nel 2018 verranno intensificati i controlli per sanzionare chi utilizza il telefono mentre guida.

 

I NUMERI - Nel corso dell’anno la polizia stradale ha ritirato 562 patenti, 323 carte di circolazione ed decurtato complessivamente 20.700 punti patente.

Sono state comminate 708 multe per velocità pericolosa, 130 per eccesso di velocità, 1.214 per mancato uso delle cinture (+16,4%), 603 per uso scorretto del telefono alla guida, 308 per guida in stato d’ebbrezza, 23 per guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti o psicotrope, 146 per mancanza di assicurazione.

 

Passando ai controlli nel settore degli autotrasportatori: 745 i mezzi pesanti controllati (di cui 180 stranieri) con 634 infrazioni contestate, 4 patenti e 15 carte di circolazione ritirate. In 348 casi si è sanzionato l’autotrasportatore per il malfunzionamento dei veicoli, in 101 per il mancato rispetto dei tempi di guida e di riposo e solo in 3 casi per guida in stato d’ebbrezza.

 

In crescita, infine, l’attività riguardante l’educazione stradale: nel 2017 sono state coinvolte in iniziative per incentivare la sicurezza stradale circa 12mila persone.

 


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