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02 dicembre 2024

Treviso

Incidenti stradali: nella Marca nel 2021 più di un morto a settimana e sei feriti al giorno

I numeri dell'osservatorio della provincia rilevano 58 vittime e 2.419 feriti

| Isabella Loschi |

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| Isabella Loschi |

incidente stradale

TREVISO - Lo scorso anno sulle strade della Provincia di Treviso sono morte 58 persone, più di una alla settimana. A queste vanno aggiunte 2.419 persone rimaste ferite, ovvero più di sei feriti al giorno.
Sono i dati rilevati nel 2021 dal Centro di Monitoraggio Provinciale e presentati oggi, giovedì 28 luglio, in Prefettura a Treviso. A prendere parte all'incontro, su delega del presidente della Provincia Stefano Marcon, il consigliere delegato alla sicurezza stradale Roberto Fava, il Prefetto di Treviso Angelo Sidoti, numerosi rappresentanti istituzionali e le forze dell’ordine.

Osservando l'andamento dei decessi nell'ultimo decennio, si osserva come dal 2010 in poi, grazie anche alle politiche messe in campo dalla Provincia di Treviso sulla sicurezza stradale e la messa in sicurezza della rete viaria, ci si è passati dai 78 decessi stradali a una costante diminuzione negli anni seguenti, fatta eccezione per l'anno 2016 (in cui il dato riporta 68 decessi): sono state 69, infatti, le vittime nel 2011, 68 nel 2012, 52 nel 2013, 56 nel 2014, 57 nel 2015, 53 nel 2017 e 56 sia nel 2018 sia nel 2019, risalite poi a 58 nel 2021. Il trend del 2021 ha mostrato dunque un lieve aumento rispetto agli ultimi anni. Il trend degli incidenti con feriti invece, mostrava il suo apice nel 2010, con 3705 persone rimaste ferite, e un conseguente decremento nelle annualità successive che raggiunge, nel 2015 e nel 2021, i due valori minori.

E’ l’indice relativo agli esiti dei sinistri sul territorio a preoccupare principalmente, i dati della Provincia di Treviso rilevano infatti come nel 2021 l'indice di mortalità stradale si attesti a 3,3 decessi ogni 100 incidenti, valore superiore rispetto al decennio precedente, in cui si registravano in media 2,5 decessi ogni 100 sinistri. Il tasso di mortalità, ovvero il numero di morti all'anno ogni 100.000 abitanti, nell'ultimo ventennio mostra un trend decrescente e nel 2021 è pari a 6,6 decessi, rispetto ai 18,97 del 2000: questo significa che le strade della Marca Trevigiana stanno diventando sempre più sicure.

L'analisi della Provincia mostra, inoltre, come la maggior parte dei sinistri mortali sia dovuta a scontri frontali, fuoriuscite autonome e investimenti di pedoni, con un particolare aumento di questi ultimi due casi nel 2021, in cui sono stati registrati 11 investimenti in un solo anno rispetto ai 20 verificatisi nei tre anni pregressi. Sempre in riferimento all'anno scorso, il mercoledì e la domenica sono i giorni in cui si rilevano più mortali, mentre il giovedì e il venerdì i giorni in cui avvengono più incidenti con feriti: tuttavia, rispetto ai cinque anni precedenti, il trend dei sinistri con cittadini che rimangono feriti è in diminuzione. Guardando, invece, alla tipologia di veicolo coinvolto, il 52% dei sinistri mortali si verifica con l'auto privata, il 16% riguarda le moto senza passeggeri, l'11% con autocarro e l'8% con le biciclette.

“Quello della sicurezza stradale – ha sottolineato il Prefetto Angelo Sidoti – rappresenta un tema prioritario sul quale, in provincia di Treviso, si registra una collaborazione strutturata ai vari livelli istituzionali. I dati illustrati confermano, da un lato, il buon lavoro svolto da tutti i soggetti a vario titolo coinvolti nella problematica e, dall’altro, ribadiscono la necessità di proseguire nello sviluppo dei progetti interistituzionali che si pongono l’obiettivo di ridurre il numero di vittime di incidenti nonché di fornire supporto ai loro familiari. Per questo motivo, nei prossimi mesi, si darà avvio, nell’ambito del “Progetto per la sicurezza stradale e la gestione degli esiti personali e sociali degli incidenti automobilistici”, a due tavoli di lavoro dedicati alla sicurezza: il primo ha l’obiettivo di rafforzare la formazione degli operatori delle Polizie Locali e la condivisione delle buone prassi attive sul territorio; il secondo, finalizzato all’individuazione dei punti critici lungo la rete viaria provinciale, allo scopo di definire i possibili interventi di miglioramento della sicurezza stradale”.

 



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Isabella Loschi

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