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29 marzo 2024

Conegliano

Isabella e la sua lettera al marito defunto: "Eri il mio punto di riferimento"

Oggi Pierluigi Donadon avrebbe compiuto 66 anni, il ricordo commovente della moglie

| Roberto Silvestrin |

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| Roberto Silvestrin |

isabella gianelloni Pierluigi Donadon

CONEGLIANO - Oggi Pierluigi Donadon avrebbe compiuto 66 anni, e avrebbe festeggiato con la moglie Isabella Gianelloni l’anniversario di matrimonio. Ma una morte improvvisa, assurda e inaspettata lo ha sottratto all’affetto della moglie e dei suoi due figli, Elena e Nicola.

 

E’ trascorsa una settimana dalla tragedia avvenuta sul massiccio del Monte Cavallo, durante una cordata sulla parete sud della Creta di Pricotic: un masso ha colpito Donadon, causandone la morte. Ieri la moglie, consigliere comunale del Pd a Conegliano, ha voluto dedicargli un ricordo commovente, attraverso il proprio blog, dove ha pubblicato una lettera indirizzata a Pierluigi.

 

“Sapessi quanta solidarietà, che parole ho sentito in questi giorni da centinaia di persone che ti ammiravano, ti rispettavano, ti consideravano un esempio”, scrive Gianelloni al marito, descritto con un amore sconfinato in tutta la lettera.

 

“Eri certo del nostro amore – continua -, di questo rapporto speciale che dura ormai da trentanove anni: ce lo dicevamo spesso, di essere stati fortunati ad incontrarci, di essere cresciuti insieme, di aver dato ciascuno molto all'altro in uno scambio continuo”. Pierluigi era un uomo sempre presente, sempre accanto all’amata moglie, una presenza in grado di darle forza e sicurezza.

 

“Se non avessi avuto al mio fianco un uomo come te non avrei mai raggiunto gli obiettivi più belli, non avrei potuto laurearmi, coltivare la passione per la scrittura, la storia, la politica: tu eri il mio punto di riferimento, il mio consigliere, quello che mi sgridava e mi faceva comprendere gli errori e mettere sulla strada del miglioramento. Temevo il tuo sguardo alla fine di ogni conferenza, sperando di essere stata all'altezza delle tue aspettative e un po' alla volta sono riuscita a farmi dire "Brava!", che detto da te è stata una conquista incredibile – scrive Gianelloni -. Poi c'era la nostra vita privata, quella fatta di piccoli gesti quotidiani, dell'abbraccio finale la sera e quello necessario per cominciare le giornate, il nostro gergo, le parole che capivamo solo noi, la sensazione di essere, insieme, una forza capace di resistere a tutto. O quasi”.

 

Quella di domenica scorsa era la prima uscita di Donadon in montagna, dopo tanti mesi di inattività legati anche al lockdown e all’emergenza sanitaria. Una domenica maledetta, in cui Pierluigi – nonostante la grande preparazione e le tantissime esperienze in montagna – ha perso la vita.

 

“Una morte assurda e ingiusta ti ha strappato ai tuoi progetti, ai nostri progetti, grandi e piccoli, all'affetto dei tuoi amici e dei compagni di avventura che sono disperati, alla famiglia, a mia mamma che ti amava come un figlio, ai nostri figli che ti amano e sono le mie colonne in un momento pazzesco”, scrive.

 

E poi l’ultimo, straziante appello. “Ha strappato in un attimo metà di me, ha devastato la mia vita: tutti mi dicono che sono forte ma io non so davvero dove sia questa forza. Da qualche parte dovrò pur ricominciare, aiutami, con la memoria della nostra vita insieme, a ritrovare il bandolo di una vita che ora come ora ha perduto ogni senso. Ti amo”.

 


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