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28 marzo 2024

Italia

Italia al collasso. Si teme il prelievo forzoso

Ne è convinto anche il direttore del Corriere della Sera

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Italia al collasso. Si teme il prelievo forzoso

ROMA - E' sufficiente scrivere "prelievo forzoso" su Google per far venire la pelle d'oca a tutti i correntisti. Da molti mesi le notizia di un possibile prelievo forzoso da parte del governo per far fronte alla crisi si rincorrono. Notizie quasi sempre smentite, ma in rete c'è chi già da consigli su come difendersi. Un dato è certo. Lo stato ha bisogno di tanti soldi.

Come si reperiranno tutti questi soldi? Dove si andrà a tagliare, e quanto? Non ha dubbi Ferruccio De Bortoli (in foto), direttore del Corriere della Sera: prelievo forzoso. In un paese in cui l'economia non si riprende, dove non si fanno riforme concrete per la crescita, in cui la pressione fiscale ha raggiunto il 53,2% del Pil e la disoccupazione sale – l'Istat ha dichiarato che è diminuita del 12,3% a giugno ma spaventa il dato giovanile, a quota 43,7% - una manovra correttiva sembra essere sempre più necessaria. Una manovra che sia Jp Morgan che Mediobanca che molti analisti stimano a 20 miliardi di euro. Una cifra enorme, che lascia pensare ad una soluzione drastica, come quella di un prelievo sugli assegni pensionistici oltre i 3 mila euro l'anno. Ne è convinto il numero uno del Corsera, che prevede inoltre, dopo il prelievo forzoso di fine anno, l'arrivo della Troika nel 2015.

A rincareare la dose ci pensa Beppe Grillo, che ad onor del vero, in fatto di previsioni economiche ci azzecca spesso. "Ci aspetta una tempesta perfetta in autunno. Le previsioni variano da una manovra ottimistica (?) di 24 miliardi a una catastrofica di 40 miliardi. Dove troverà i soldi Renzie? Nelle nostre tasche". E' quanto si legge in un post del blog di Beppe Grillo, che lancia un sondaggio online, 'Dove troverà i soldi Renzie?'. Le opzioni sono: "patrimoniale secca, prelievo forzoso dai conti correnti e depositi (stile Amato); trattenuta alla fonte di una percentuale sulle pensioni; prelievo forzoso sui conti correnti postali; procrastino del rimborso dei titoli di Stato italiani; taglio stipendi impiegati statali dando in concambio titoli di Stato; aumento dell'età pensionistica".

"Renzi -si legge tra l'altro sul blog- ancora stenta a togliersi il suo giubbottino di pelle di ottimismo. Ma la tempesta dei conti è già all'orizzonte e nel governo hanno capito che un look sbarazzino alla Fonzie non sarà sufficiente per ripararsi dal diluvio. Il premier ha bisogno, nel 2015, di almeno 10 miliardi per rendere strutturale la promessa elettorale degli 80 euro. Poi gliene servono altri 4-5 per dare seguito alla parola data: allargare il bonus a incapienti, pensionati, famiglie numerose e non si sa chi altri. E ci vorranno 3-4 miliardi per le spese cosiddette incomprimibili, dalla cassa integrazione in deroga (a proposito, che fine ha fatto il decreto per riorganizzare gli ammortizzatori in deroga?) alle missioni militari all'estero''.

'' Infine ci sono le tagliole disseminate qui e lì dai governi precedenti, come gli oltre 4 miliardi di clausole di salvaguardia (che spostano le fregature da oggi a domani) contenute nella legge di stabilità di Enrico Letta, amara eredità che il M5S ha più volte denunciato".

 



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