ITALIA NOSTRA DISAPPROVA L’ AMPLIAMENTO DEL CANOVA
“Il master plan di Save AerTre è carente e superficiale”
| Isabella Loschi |
TREVISO – «Raddoppiare il numero di passeggeri e intensificare i voli. Portare gli attuali 2 milioni di passeggeri a circa 4.3 milioni, quadruplicare il numero di decolli e atterraggi da 4 a 16 ogni ora, cioè uno ogni 4-5 minuti». Parte così Romeo Scarpa, Presidente di Italia Nostra, nel presentare le osservazioni sui 107 documenti proposti da Save AerTre, sulla procedura di valutazione del master plan del progetto di ampliamento dell’aeroporto Canova, inviate dall’associazione ambientalista al Ministero dell’Ambiente.
L’Associazione dice di non essere contro l’aeroporto di Treviso, ma vuole sottolineare come può essere nocivo per la città di Treviso, Quinto e per i comuni vicino allo scalo se venisse dato il via libera al progetto di raddoppio dell’aeroporto. «Noi vogliamo che il limite dei 16.300 voli all’anno sia rispettato, Treviso non si rende bene conto di cosa potrà succederle se dovesse partire l’ampliamento». Il livello del documento presentato e le procedure, secondo Italia Nostra, sono insufficienti per proporre una soluzione ambientale strategica (VAS), e non permettono quindi di analizzare scenari alternativi all’ampliamento. «Ormai siamo arrivati ad avere gli aeroporti di quartiere, attaccati alle città: il Canova deve rimanere l’aeroporto secondario di Venezia – dice l’ingegnere Romeo Scarpa – la pista di servizio per Tessera». Inoltre critica le metodologie usate per l’analisi dell’atmosfera «lo studio della qualità dell’aria– continua il Presidente di Italia Nostra – non è cautelativo perché considerando già pessima la situazione attuale dell’atmosfera, ritiene di poter considerare trascurabili gli effetti prodotti dall’aeroporto». Stesso ragionamento per la componente di raccolta e depurazione delle acque superficiali e del sottosuolo: il livello di accuratezza sulle ipotesi presentate nel master plan lascia molti punti interrogativi e non fornisce soluzioni adeguate, sostiene l’Associazione ambientalista.
Tutte queste motivazioni rientrano nelle tre macro osservazioni con le quali Italia Nostra chiede di bocciare il progetto di sviluppo. «Sulla zonizzazione aeroportuale relativa al rumore, Treviso non ha una documentazione urbanistica coerente – continua Scarpa - perfino Enac AerTre dice che il comune di Treviso, dal 2003, non ha delineato una mappa urbanistica adatta ai livelli acustici che produce l’aeroporto – conclude Scarpa – C’è una contraddizione che potrebbe sfociare in cause civili per chi ha edificato in zone che dovevano essere già declassate per il livello acustico». L’alto rischio di ricorsi potrebbe portare variazioni sulle tempistiche del progetto del master plan o addirittura una nuova presentazione di valutazione di impatto ambientale.