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19 aprile 2024

Treviso

Kidiliz in crisi, nella Marca a rischio i punti vendita di Villorba e Conegliano

L’azienda specializzata in abbigliamento per bambini è entrata in una procedura di amministrazione controllata in Francia

| Isabella Loschi |

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| Isabella Loschi |

dipendenti Kidiliz Group

La protesta delle lavoratrici 

TREVISO - È allarme per i lavoratori trevigiani del gruppo Kidiliz Group, azienda attiva nel commercio di abbigliamento per bambini e proprietaria dei marchi Absorba, Catimini e Z.

L'azienda in Francia è entrata in una procedura di amministrazione controllata, destino toccato anche alla filiale italiana con i suoi oltre 600 dipendenti e una rete di distribuzione di circa 150 negozi, due dei quali nella Marca trevigiana, a Villorba e al centro commerciale Conè di Conegliano. Passando nel 2018 alla proprietà del gruppo cinese Semir, Kidiliz avrebbe dovuto avviare un percorso di riorganizzazione e di rilancio e invece, dopo un rapido peggioramento, la situazione è precipitata nel giro di poche settimane.

“Ora la stessa continuità operativa dell’azienda è in dubbio, con i punti vendita ormai all’osso in termini di approvvigionamento: stanno infatti esaurendo le scorte dell’abbigliamento estivo senza aver ricevuto le forniture di cambio stagionale – spiega Wilma Campaner della Filcams Cgil di Treviso, la sigla sindacale alla quale la decina di lavoratori dei due punti vendita trevigiani si è rivolta –. Abbiamo verificato che i dipendenti si sono visti sospesa una parte delle retribuzioni e degli istituti contrattuali, come Tfr e fondo bilaterale – continua la Campaner –. Dopo le tante richieste senza risposta rivolte dai sindacati per avviare una procedura omologa o secondaria di concordato in Italia, e la possibilità di apertura di ammortizzatori sociali a tutela dei lavoratori, ieri si è conclusa la raccolta delle offerte di acquisto prevista dalla procedura francese ma non abbiamo nessuna notizia in merito”.

“Crediamo che potrebbero esserci investitori interessati al ramo italiano del gruppo – aggiunge la funzionaria del sindacato trevigiano –, anche perché non è stata data adeguata comunicazione di tale bando in Italia né tantomeno sono stati coinvolti i livelli istituzionali del nostro Paese. L’esito della procedura resta dunque ancora ignoto – denuncia la Campaner – lasciando grande incertezza sul destino dell'azienda e dei dipendenti”.

 


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Isabella Loschi

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