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28 marzo 2024

Castelfranco

L’esodo dei migranti in Biblioteca a Castelfranco

Incontro col giornalista e fotoreporter castellano Emanuele Confortin

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CASTELFRANCO - Incontro con l’autore in Biblioteca a Castelfranco. Venerdì 28 aprile alle 20.45 Emanuele Confortin (giornalista e fotoreporter di Castelfranco) presenta il libro Dentro l’esodo, migranti sulla via europea (2017 - Antiga Edizioni).

L’incontro fa parte di Biblio-Incontri 2017, una serie di eventi di promozione alla lettura organizzati dalle biblioteche del Polo bibliotecario di Castelfranco Veneto, e rientra nella rassegna nazionale Il maggio dei libri 2017.

 

Per l’occasione interverranno anche l’avvocato Laura Stefani, volontaria nei campi profughi di Lesbo (Grecia) e Giovanna Sartoretto, avvocato appartenente alla Commissione territoriale di UNHCR Treviso.

 

Dentro l’esodo ripercorre il lavoro sul campo svolto da Confortin nel 2011, 2015 e 2016 in Pakistan, Iran, Turchia, Grecia e lungo la Via dei Balcani. Più di 15mila chilometri via terra sulle tracce di migranti e profughi in fuga da guerre, persecuzioni, miseria e mutamenti climatici. Oltre a prendere in esame l’evoluzione dei flussi migratori del nostro tempo, l’opera racchiude le testimonianze di chi si è lasciato alle spalle la propria casa e la propria terra di origine per cercare protezione in Europa. A questo si aggiunte la testimonianza diretta dell’autore, corroborata da 120 fotografie realizzati durante i diversi reportage, incluso il recente lavoro svolto a Mosul, in Iraq.  

 

Nel corso della serata si inseriscono gli interventi di Laura Stefani e Giovanna Sartoretto che presenteranno le rispettive esperienze. Stefani dal 2016 offre affiancamento legale ai migranti giunti nel campo profughi di Moria, a Lesbo, considerato uno dei centri più critici dell’accoglienza in ambito europeo. Sartoretto è eligibility expert dell’Agenzia Onu per i rifugiati, e giorno dopo giorno lavora a contatto con i richiedenti protezione internazionale in provincia di Treviso.

 

…è il 2011 quando ha inizio l’esodo, nelle pianure del Pakistan meridionale sfiancate dalle alluvioni. Poi ancora più a nord, sulla via per l’Afghanistan dove infuria la guerra ai talebani, causa di una continua emorragia di uomini, donne e bambini, costretti a fuggire dalle proprie case. Chiamiamoli profughi, rifugiati o migranti. Alle loro spalle ci sono guerre, persecuzioni, fame e miseria.

 

La via per l’Europa passa per il Medio Oriente. Dall’Iran alla Turchia, fino in Siria, dove la guerra civile trasforma ogni casa in un inferno, quello vero. Partono in molti, centinaia di migliaia, attraverso i deserti, le frontiere e il mare, quella tomba che profuma di salsedine. La loro sopravvivenza, l’essersi salvati ha avuto un costo, saldato con la vita dei figli, dei fratelli e delle sorelle, dei padri e delle madri, degli amici inghiottiti dal luogo un tempo chiamato Patria. La guerra non può che avere un’anima democratica per colpire con tanta uguaglianza. Non distingue i bambini dai combattenti, i padri dai soldati, i medici dagli sciacalli, gli ospedali dalle postazioni militari. Solo le testimonianze dirette raccolte sul campo possono spiegare l’esodo.

 

C’è poi l’Europa, passata dall’apertura alla crisi di Schengen, dalla serrata dei confini a quell’accordo con la Turchia.

 

Una serata per conoscere e capire il modo in cui i migranti tentano di raggiugere l’Europa, e le difficoltà incontrate per ottenere protezione internazionale.

 

 



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