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29 marzo 2024

Conegliano

L’impero del Mamilla compie 18 anni: un weekend di festeggiamenti. “E vogliamo aprire un altro locale…”

| Roberto Silvestrin |

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| Roberto Silvestrin |

mamilla

SAN VENDEMIANO - Il Mamilla è diventato maggiorenne. Nei suoi primi 18 anni di vita ha fatto divertire migliaia di giovani, ha ospitato aperitivi e feste ed è diventato una tappa obbligatoria della “serata”. La storia del locale di via Venezia è iniziata nel lontano 2005: era appena terminata l’epoca delle discoteche e della cultura del “sabato notte”, e il mondo della movida stava vivendo un periodo di transizione. In pochi anni il mondo era cambiato, e i dischi techno che avevano spaccato le casse di tutta la provincia erano già un lontano ricordo. La gente cercava situazioni più tranquille, orari decenti e atmosfere piacevoli. Il Mamilla offriva proprio questo compromesso: c’era la musica e si faceva festa, ma il locale era accogliente e offriva la possibilità di interagire con gli altri. Forse all’inizio è stato questo il suo punto di forza.

 

Oggi il locale è gestito da quattro soci: Sandro Adorni, Ivan Valentini, Riccardo Zandegiacomi e Mattia Franceschet. In realtà il Mamilla è stato fondato da Sandro e da altri due soci, poi le strade dei fondatori si sono divise e sono arrivati Ivan, Riccardo e Mattia. Sei anni fa i quattro soci hanno aperto il Prosecco Privée a Lignano, due anni fa l’Antica Osteria Guizza a Collalbrigo. Le strade di Ivan e del Mamilla si sono incrociate circa 12 anni fa, e oggi il gestore ci ha parlato della storia del locale e dei progetti futuri del gruppo.

 

Festeggerete questo importante compleanno?

Sì, ci sarà un weekend di festeggiamenti. Partiamo giovedì 16 febbraio e terminiamo con il Carnevale. Tre anni fa eravamo pronti a festeggiare i 15 anni del Mamilla, ma il Covid ci ha impedito di farlo.

 

Qual è il vostro segreto?

Il mondo della notte non è facilissimo: tutti hanno un boom iniziale, ma poi si devono tirare le somme. Il nostro locale è versatile, e questa è una formula vincente: accogliamo giovani e 60enni, offriamo la possibilità di pranzare, di fare aperitivo e di fare festa. Noi siamo lì tutti i giorni, il nostro rapporto con i clienti è completo.

 

Non deve essere facile…

Devi cercare di essere sempre sul pezzo, non devi fermarti. È fondamentale fare ricerche, soprattutto nell’ambito del food e dei drink. Bisogna adattarsi un po’ ai gusti della gente.

 

Avete dei progetti per il futuro?

Certo, non intendiamo fermarci. Magari non sarà domani, ma siamo alla ricerca di un nuovo locale da aprire. Siamo ancora giovani, sono i nostri anni. Sarebbe bello lavorare con il turismo, e in questo senso una realtà simile all’Antica Guizza potrebbe essere interessante. Un locale simile al Mamilla sarebbe troppo impegnativo, perché sarebbe aperto 7 giorni su 7. Potremmo invece concentrarci su una realtà più piccola e strutturata, perché il turismo si sta facendo sentire nel nostro territorio. In questo senso la nostra osteria sta ottenendo ottimi risultati: in certi periodi ci sono più turisti che persone del posto.

 

Questo successo ha richiesto uno sforzo notevole…

È vero, però il Mamilla ci ha dato anche grandi soddisfazioni. Siamo riusciti ad aprire altri locali, il Mamilla è già stato rinnovato tre volte.

 

Avete mai pensato di mollare?

No, mai. La nostra è sempre stata una storia solida. Ne abbiamo viste tante, ma non abbiamo mai pensato di chiudere. Negli anni le tendenze sono cambiate, magari 10 anni fa si lavorava di più la domenica. Poi c’è stato il periodo del venerdì e del sabato, ma noi siamo sempre andati avanti. E non ci sono mai stati problemi tra noi quattro.

 

Merito anche dello staff?

Siamo molto contenti dei nostri collaboratori. Alcuni di loro sono con noi da quasi 10 anni. Il turnover c’è, ma riguarda solo i ragazzi che lavorano durante i weekend.

 

Toglici una curiosità: quante persone ci sono al Mamilla durante le serate migliori?

Non lo sappiamo. Non siamo riusciti a contarle nemmeno quando ci abbiamo provato. Credo che in tutto, tra l’area interna e quella esterna, ci siano circa 600 persone. Arrivano addirittura da Belluno e da Treviso.

 

Qualcuno vi ha mai chiesto di aprire un locale e di risollevare le sorti del centro di Conegliano?

Sì, ce l’hanno chiesto. Ma per noi non ha senso, soprattutto per quanto riguarda gli affitti. Per ora preferiamo rimanere fuori dal centro.

 


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