L’opera d’arte è in discarica?
Sparita nel nulla la scultura di Zavagno comprata dieci anni fa dal comune per 10mila euro
| Emanuela Da Ros |
VITTORIO VENETO - Chi l’ha vista? E - soprattutto - dove è stata vista l’ultima volta? L’ultimo giallo in città ha le forme di una scultura. Un’opera di Giovanni Zavagno, dal titolo ‘Spirito di vita’ (nella foto in alto), che il 28 dicembre 2006 (sindaco Scottà, vicesindaco Braido) era stata comprata dal comune per l’allora modica cifra di 10 mila euro. E che è sparita.
“Caratterizzata - si legge nella delibera della giunta che all’epoca l’aveva acquistata - da una qualità artistica felice in un contesto di rilevante interesse paesaggistico”, la scultura (fatta di rete metallica) di Zavagno era entrata a far parte del patrimonio della città grazie alla “disponibilità dell’artista a cedere l’opera”, previo il pagamento di cui si è scritto. L’opera che aveva colpito gli amministratori di allora faceva seguito al famoso ‘Simposio di scultura’ collocato all’area Fenderl. Tra tutte, la realizzazione di Zavagno era sembrata indispensabile ‘all’abbellimento dei giardini pubblici’.
Il fatto è che, nonostante l’acquisizione dell’opera, la scultura di Zavagno ai giardini ci è solo transitata. Ha preso la strada di San Giacomo e - per qualche anno - si è confusa tra le erbacce di un campo che costeggia la pista ciclabile. Poi l’erba è stata tagliata e la scultura è sparita. Non è dato sapere dove. Potrebbe essere finita ad abbellire un giardino privato, o - maligna qualcuno - potrebbe essere finita in discarica, o da un rigattiere.
O in un deposito di ‘fero vecio’. Il dubbio, il giallo si è profilato quando si è diffusa la notizia che Villaggio globale sta preparando una mostra per il Centenario con diversi artisti internazionali con opere da collocare in spazi pubblici della città. Visto il pregresso qualcuno teme che possa accadere di nuovo: che un’ opera d’arte, come quella per esempio dell’artista Andrey Kuzkin, a Vittorio Veneto in questi giorni per un sopralluogo, possa entrare a far parte del patrimonio artistico della città, per poi sparire. Nel nulla.
L'opera è di Andrey Kuzkin, i rettangoli neri invece a cura della redazione