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28 marzo 2024

Vittorio Veneto

La lana di pecora delle antiche razze: da Vittorio Veneto alla fashion week di Milano

Le coperte sono state realizzate con lana di pecora delle antiche razze Sopravvissana e Gentile di Puglia

| Claudia Borsoi |

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| Claudia Borsoi |

 

VITTORIO VENETO – Coperte in edizione limitata prodotte dal Lanificio Bottoli, e con il nome di Vittorio Veneto riportato nell’etichetta, nelle mani di Irama, i Negramaro, Andrea Pirlo, Carolina Daur, Pelayo Diaz e di altri importanti ospiti della maison Etro durante la Fashion Week in corso a Milano. «Vittorio Veneto e il Veneto non sono solo territorio di prosecco, ma anche di moda» sottolinea Roberto Bottoli che dal 1978 porta avanti l’attività che venne fondata dai suoi avi nel 1861.

 

L’imprenditore vittoriese ha fortemente voluto che il nome della città comparisse su queste coperte. «Per questo progetto – sottolinea -, tutta l’azienda ha lavorato molto duro e questo risultato è importante soprattutto per i giovani che hanno deciso di lavorare con noi e che vedono il prodotto da loro creato in mano a personaggi famosi».

 

L’azienda vittoriese, specializzata nella produzione di filati made in Italy, è stata scelta dallo stilista Etro per una nuova collaborazione. «Per la prima volta nella storia della maison, un grande marchio come Etro ha dato visibilità ad un fornitore, affiancando il suo marchio al nostro – racconta da Milano Ettore Bottoli -. Etro ci ha scelto per la produzione di 550 coperte ecologiche esclusive».

 

Le coperte sono state realizzate con lana di pecora delle antiche razze Sopravvissana e Gentile di Puglia. “Abbiamo lavorato con il Lanificio Bottoli per realizzare una coperta in edizione limitata: 550 esemplari in 100% lana merinos italiana nei colori del vello naturale. La lana, tosata sull’Appennino, è stata filata e tessuta a Vittorio Veneto” si legge nell’etichetta.

 

«Espressamente abbiamo chiesto che venisse menzionata la sede del lanificio» precisa Roberto Bottoli. Il lanificio ha deciso di puntare su prodotti made in Italy, recuperando anche antichi filati che rischiavano con il tempo di scomparire.

 

«Molte azienda – conclude l’imprenditore - hanno scelto di delocalizzare, altre di vendere. Noi abbiamo puntato sul vero made in Italy, made in Veneto per l’esattezza, e sulla qualità del nostro prodotto. Farci apprezzare da una delle più famose case di moda ci rende orgogliosi. E ci dà anche l’energia per continuare in un mondo dove la concorrenza sleale cinese, e purtroppo anche di alcuni lanifici italiani, rende sempre più difficile la sopravvivenza di aziende come la nostra».

 


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Claudia Borsoi

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