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29 marzo 2024

Vittorio Veneto

LATTERIA DI SAN GIACOMO: E’ LA FINE?

Dipendenti senza stipendio e bocche cucite tra i vertici

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LATTERIA DI SAN GIACOMO: E’ LA FINE?

VITTORIO VENETO – Bocche cucite. Nessuno sa niente. Nessuno (si ha l’impressione) può dire niente. Ma qualcosa non torna alla Latteria cooperativa di san Giacomo. E pare che quel qualcosa che non torna siano i conti.

E’ probabile che lo storico caseificio sia sull’orlo della chiusura. E’ probabile che non ce la faccia più a reggere da solo. E’ probabile che venga assorbito da un caseificio più ampio e che, dopo 78 anni, perda la sua autonomia.

Cosa c’è di grave? Di grave c’è che 23 dipendenti sono a rischio posto-di-lavoro. Di grave c’è che la Latteria di San Giacomo – nel suo quasi secolo di vita – è stata un fiore all’occhiello della città. Un’azienda sana. Un’azienda che – come si legge nello statuto cooperativo – si basava “sul principio di mutualità, senza fini di speculazione privata, avendo come scopo la valorizzazione delle produzioni agricole dei propri soci”.

Passata quasi indenne attraverso la mareggiata delle “quote-latte”, la latteria di San Giacomo, nata nel 1933, negli ultimi anni aveva decollato. Il fatturato era ottimo, la condivisione dei progetti e profitti ottimale, tanto che il punto vendita, dotato di laboratorio, di via Caviglia a San Giacomo aveva aperto due “filiali”, una in via Canova, a Cozzuolo (vicino all’uscita dell’A27) e uno in via Vittorio Emanuele II, nel centro cittadino. I prodotti caseari offerti erano stati premiati nelle fiere di settore e la filosofia del “Kilometro zero” (ad afferire la materia prima alla latteria sono decine di allevatori locali) sembrava essere stata sposata in toto dal caseificio.

Finché qualcosa si è rotto. E, di fronte all’omertà, è difficile stabile che cosa. Pare che i dipendenti del caseificio da un paio di mesi siano senza stipendio. Pare che la società cooperativa non abbia più un presidente.

Il 3 maggio del 2008 a capo della società era stato nominato Domenico Possamai. Un presidente che avrebbe dovuto restare in carica fino all’approvazione del bilancio del dicembre scorso. Per essere riconfermato o sostituito. Il fatto che oggi non è possibile sapere chi sia il presidente della società. Possami, raggiunto al telefono, ha detto di non voler rilasciare dichiarazioni, ma ha confermato non solo di non essere più presidente del caseificio ma nemmeno socio. Una rottura interna al consiglio di amministrazione, composto da cinque membri, più due preposti insomma c’è stata. Ma è impossibile sapere chi ha rotto cosa.E perché la drastica rottura ci sia stata.

Eppure le voci che danno in via di chiusura (addirittura fallimentare!) la latteria si sovrappongono e qualcuno parla delle possibilità che il caseificio venga assorbito in tempi brevi dalla Latteria di Soligo.

Voci non confermate, ma quasi. “Non c’è nulla di certo – affermano dalla direzione della Latteria di Soligo. Vedremo nelle prossime ore”. E l’invito è quello di non far parola della questione, perché far parola sarebbe controproducente per la latteria di San Giacomo.

Controproducente in che modo? La società cooperativa di San Giacomo è/era una delle aziende floride della città. Capirne lo stato di salute, valutarne le prospettive future è un diritto. Per i soci, per i consumatori, per i cittadini. E per i nostri lettori.

Emanuela Da Ros

 


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