Laurea in Medicina e Chirurgia a Treviso, ecco la nuova sede dei corsi a Fiera
Nuove aule da oltre 300 posti con moderne tecnologie per la formazione degli studenti
| Isabella Loschi |

TREVISO - A Treviso una nuova sede per gli studenti dei Corsi di laurea di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Padova. Oggi, 17 giugno, a Fiera, sono stati inaugurati i nuovi spazi da oltre 300 posti per gli studenti universitari grazie alla sinergia tra la Regione del Veneto, l’Università e l’Ulss 2 Marca trevigiana.
La nuova sede in via Sant’Ambrogio 12, che ospiterà i corsi di Laurea in Infermieristica, Medicina e Chirurgia e Igiene dentale, è composta da tre aule dedicate a illustri figure che hanno segnato la storia della medicina o legate al nostro territorio, più un Digital Lab con 58 postazioni pc per svolgere una didattica innovativa tramite le numerose piattaforme digitali a disposizione e un ufficio per il personale dei corsi. Si tratta del terzo polo per la formazione degli studenti di Medicina a Treviso che va ad aggiungersi alla sede storica di via Venier e agli spazi messi a disposizione dell’Ordine dei medici in attesa del campus universitario della Cittadella della Salute che dovrebbe essere pronto per la fine del 2025.
“Questo evento segna un momento di grande importanza - ha affermato la Magnifica Rettrice dell’Università degli Studi di Padova -. È il risultato di una straordinaria sinergia tra la Regione Veneto, l’Università di Padova e l’azienda Ulss 2. La nuova sede è sicuramente la chiave per affrontare con fiducia le sfide complesse del futuro perché è una risposta concreta alla crescente richiesta di formazione in ambito sanitario, testimonianza della qualità dell’insegnamento, vista anche l’introduzione del nuovo corso di Tecnici di Laboratorio biomedico nell’anno accademico che verrà. La storia della Medicina è fatta anche di scelte coraggiose e innovative di uomini e donne che hanno saputo mettere in discussione le conoscenze acquisite e dobbiamo ricordarlo oggi che andiamo a inaugurare spazi dotati delle più moderne tecnologie per supportare una didattica innovativa, inclusiva, che riflette anche l’impegno della nostra Università per una formazione equa. Questo è un nuovo polo che non solo arricchisce la nostra Università, ma rafforza anche il legame tra il sapere accademico e le esigenze del territorio”.
“Oggi realizziamo un sogno che inseguiamo da molti anni. Per arrivarci abbiamo sfidato la burocrazia, siamo finiti davanti alla Corte dei Conti perché qualcuno ha ritenuto illegittimo il finanziamento per questa nuova sede - ha dichiarato il presidente della Regione Veneto Luca Zaia -. Attualmente in Veneto mancano 3.500 medici, quindi voi ragazzi rappresentate una generazione nuova, non solo per età, ma anche per professionalità, che sarà molto diversa dal punto di vista clinico. Voi affronterete un mondo digitale e avrete un paziente che potrà informarsi grazie alle nuove tecnologie. Mi auguro che voi studenti di oggi possiate veramente governare questa rivoluzione perché la vostra sarà una professione che cambierà radicalmente. Spero anche che decidiate di esercitarla in Veneto, dove trovate una sanità che eroga 80 milioni di prestazioni sanitarie all’anno, 2 milioni di accessi al pronto soccorso, 64.000 dipendenti dei quali 12.000 medici”.
“Abbiamo inaugurato delle aule bellissime e funzionali che abbiamo voluto dedicare a tre illustri personaggi del territorio tra i quali voglio ricordare, in particolare, la prima donna laureata in medicina, Ernestina Paper, dato che attualmente i nostri collaboratori medici sono al 57% donne. Questa intitolazione è dedicata alla Magnifica Rettrice dell’Università di Padova. Le altre due intitolazioni sono dedicate a Gerolamo Fabrici D’Acquapendente, in onore della Medicina, e a Francesco Gera, come rappresentante del connubio tra scienza medica e valorizzazione del territorio, in omaggio al presidente della Regione”, le parole del direttore generale dell’Ulss 2, Francesco Benazzi. “Agli studenti, oltre a chiedere di essere dei bravi professionisti, chiedo di imparare una cosa che non viene insegnata nelle aule di studio: la comunicazione con il paziente, la cura del rapporto umano”.
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