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29 marzo 2024

Nord-Est

Lavoro, dal 2008 persi 80 mila posti in regione

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Lavoro, dal 2008 persi 80 mila posti in regione

MONASTIER - "Siamo purtroppo alle prese con indicatori tutti negativi: chiudono le imprese, dall'inizio della crisi nel 2008 abbiamo perso 80 mila posti di lavoro, di cui 15 mila solo tra marzo 2012 e marzo 2013; abbiamo una disoccupazione al 6,7% in pratica raddoppiata rispetto al 3,4% del 2008. 250 mila sono state le persone che hanno ricevuto nel Veneto nel 2012 una forma di sostegno al reddito che diventera' sempre piu' difficile garantire per il futuro. Il 2011 ci aveva dato un timido segnale di ripresa ma invece il 2013 mostra un peggioramento della situazione, anche rispetto al 2012". Lo ha detto l'assessore al Lavoro del Veneto Elena Donazzan durante la presentazione, a Monastier nella sede dell'Azienda del 21° Rapporto sul Mercato del Lavoro nel Veneto, curato da Veneto Lavoro.

"Bisogna per forza ragionare in modo diverso -dice l'assessore-: non ci saranno piu' sussidi o ammortizzatori sociali sufficienti a dare nuovi posti di lavoro. Per questo dobbiamo rivolgerci a quelle aziende venete - oggi la Texa di Monastier, Luxottica nel bellunese, il Gruppo Bresolin a Bassano, ieri la Sech a Refrontolo - che sono modelli per il territorio".

"Queste aziende sono i nostri campioni -ha aggiunto Donazzan- che crescono, che investono in loco, che funzionano sui mercati nazionali e internazionale e che la Regione vuole prendere ad esempio, analizzarli, poiche' le loro performaces positive sono fortemente legate alla responsabilita' sociale e alle buone pratiche, perche' concordano con i lavoratori servizi alle famiglie, stages, borse di studio per i figli e quant'altro. Insomma un welfare aziendale che faccia sentire il dipendente appartenente all'impresa. In questa direzione, va ripensato tutto il sistema del mercato del lavoro a partire dalle piu' innovative e responsabili esperienze dei nostri migliori imprenditori. Quando la crisi si fa dura dobbiamo usare creativita' e responsabilita' ed insieme si puo' vincere".

Donazzan ha indicato due strade che la Regione intende percorrere: agire per inserire sempre di piu' e meglio i giovani nelle imprese (chiedendo anche al Governo di sganciare la formazione iniziale dal patto di stabilita') e ricollocare i lavoratori piu' fragili (vale a dire i padri di famiglia cinquantenni con figli a carico usciti dal mercato del lavoro).

"Si pensi - ha detto poi Sergio Rosato direttore di Veneto Lavoro- che nel 2007 nel Veneto in un anno c'erano 750.000 domande di assunzione e oggi siamo a 600.000. Abbiamo 9 punti in meno di pil e per sei trimestri consecutivi la produzione industriale e' in contrazione. Permangono situazioni di difficolta' strutturale che riguardano i giovani che trovano ostacoli ancora maggiori di quelli storici, tradizionali, nell'entrare nel mercato del lavoro. Ma si affacciano anche le difficolta' a garantire le politiche per il lavoro che ci sono state fino ad oggi perche' la spesa per gli ammortizzatori sociali cresce in modo esponenziale: sono stati spesi 1,8 miliardi di euro nel Veneto nel 2012 quando si era a meno di 1 miliardo di euro. Bisogna invertire la tendenza e per questo serve la crescita".

Nella mattinata si e' tenuta una tavola rotonda dal titolo 'Se la crisi picchia duro, i duri cominciano a giocare. Peggiora la crisi, migliorano le risposte' in cui saranno presentate tre esperienze innovative di impresa sociale: la Texa impresa-citta' sociale (relazione del presidente Bruno Vianello); Luxottica, esempio di nuova contrattazione e welfare, (intervento del manager Alessandro Cavalet); il Laboratorio scuola-impresa all'interno del Gruppo Bresolin di Bassano (intervento del suo ideatore Daniele Bresolin.

(Adnkronos/Labitalia)

 



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