"L'AVREBBE UCCISA IN OGNI CASO": L’ERGASTOLO PER FUSARO
La sentenza dovrebbe arrivare lunedì prossimo. La difesa chiede una condanna a trent’anni
Castelfranco – Ergastolo. Questo ha richiesto il pm Roberto Terzo come pena per Michele Fusaro, il falegname di Bassano che ha confessato di aver sequestrato, ucciso e poi fatto a pezzi Iole Tassitani.
Il rito abbreviato, secondo il pm, dovrebbe quindi evitare a Fusaro solamente l’isolamento diurno. La richiesta è stata formulata ieri durante l’udienza del processo a Venezia. Si credeva che la sentenza sarebbe arrivata ieri stesso, ma alla fine non è stato così.
Si dovrà attendere fino a lunedì prossimo per il pronunciamento del gup Giuliana Galasso. La difesa ha richiesto che Fusaro venga condannato a trent’anni di carcere. Il pm Roberto Terzo ha definito Fusaro un perdente, preciso nel compiere il delitto e pervaso da un cinismo estremo.
Sempre secondo il pubblico ministero, il killer aveva organizzato il sequestro con particolare puntualità; la cosa era poi finita male a causa di due imprevisti: l’sms che Iole aveva mandato all’amica la sera stessa del rapimento, ed il fatto che avesse visto in faccia Fusaro.
Gli avvocati di parte civile, Roberto Quintavalle e Fabio Pavone, hanno ribadito la richiesta del carcere a vita. La famiglia Tassitani ha richiesto un risarcimento danni da 4,5 milioni di euro.
«Fusaro avrebbe commesso comunque il delitto, anche se avesse ottenuto il riscatto», ha dichiarato Quintavalle. «È stata un’udienza pesante perché abbiamo rivissuto la vicenda e si è riproposta l’intensità del dolore». «Davanti al giudice – ha detto ancora il legale – abbiamo sottolineato come i tratti di personalità abnormi stabiliti dalla perizia siano del tutto ininfluenti per quanto riguarda sequestro ed omicidio».
Non ci sarebbe stata premeditazione, invece, secondo i difensori di Fusaro, Piero Longo e Chiara Balbinot. E da qui la richiesta di una condanna a trent’anni.