Le cave? Dal consiglio regionale garanzie di sospensione
Ma Bottacin precisa: «Abbiamo vinto una battaglia ma non la guerra»
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A Revine e in tutte le aree ricomprese nel Piano d’area della Pedemontana Vittoriese e dell’Alta Marca non potranno esser autorizzate nuove cave o riaperte cave dismesse o abbandonate sia in superficie sia sottoterra. Il divieto è stato fatto passare ieri sera in consiglio regionale con un emendamento al capo 1 art. 3 del “collegato” alla Finanziaria 2006 proposto dal consigliere di Uniti nell’Ulivo-La Margherita Diego Bottacin e sottoscritto da altri tre consiglieri trevigiani (Manzato, Da Re e Sernagiotto).
L’emendamento presentato originariamente da Bottacin, in realtà, aveva una valenza più vasta e il divieto di escavazione riguardava tutte “le aree classificate dai piani d’area come zone di rilevante valenza ambientale”, ma si è riusciti a trovare un compromesso con la maggioranza solo sul caso della Pedemontana Vittoriese.
«Abbiamo portato a casa una vittoria importante a tutela della montagna di Revine Lago concretamente minacciata dall’ampliamento di cave di silicio e carbonato. È una battaglia che stiamo combattendo da mesi con i cittadini della Valsana - commenta il consigliere della Margherita – Ma non possiamo certo dire di aver vinto la guerra contro la prassi dell’escavazione selvaggia che sta devastando la Marca Trevigiana e il Veneto».
Non è invece passato una significativa proposta avanzata dal gruppo della Margherita, che avrebbe fatto tirare un sospiro di sollievo a molti sindaci della provincia di Treviso: l’emendamento bocciato dalla maggioranza prevedeva che dovessero intendersi adottate d’ufficio le varianti urbanistiche già presentate in Regione se entro 120 giorni non arrivava l’approvazione regionale. Sono infatti oltre mille le varianti che ora giacciono ferme in Regione, alcune addirittura dal 2000.
«Hanno bocciato la nostra proposta salva-Comuni ma l’assessore di comparto non è riuscito a darci una risposta soddisfacente in merito ai tempi in cui verranno approvate le varianti urbanistiche ferme da anni in Regione – protesta Bottacin – Siamo molto preoccupati. Come può il Veneto chiedere allo Stato un’amministrazione più moderna ed efficiente quanto è la Regione Veneto incapace di efficienza e modernità, tenendo bloccate da anni senza dire sì o no centinaia e centinaia di varianti urbanistiche.»