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20 aprile 2024

Italia

Lega, Bossi: "Maroni è un traditore, mi riprenderò il partito"

Maroni: "Le parole di Bossi danneggiano il partito"

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Lega, Bossi:

ROMA - Roberto Maroni "non ha i nostri ideali. Quando uno tradisce una volta - e Maroni quando ruppi con Berlusconi nel 1994 gli sedeva accanto, si opponeva - poi tradisce sempre". Lo dice Umberto Bossi, intervistato da 'La Repubblica', e aggiunge: "Si illude di diventare il plenipotenziario di Berlusconi al Nord, ma il Pdl non rinuncerà mai a presentare le sue liste in casa nostra, come fa la Cdu tedesca con la Csu in Baviera".

Per il Senatur "Maroni sta distruggendo la Lega, butta fuori la gente" mentre su Calderoli sospende un po' il giudizio: "E' un gran lavoratore ma ora si barcamena come puo', cosa vuole...". Poi lo sfogo per quanto detto il 10 aprile 2012 a Bergamo dopo le dimissioni da segretario, quando chiese scusa per i danni provocati da chi "porta il mio cognome": "Non lo rifarei mai, non ripeterei quelle parole. A Bergamo mi ci avevano trascinato in manette. E ora mi hanno tolto le guardie del corpo e gli autisti per cercare di impedirmi di andare in giro a parlare con i militanti a dire la verità. Espulsioni, espulsioni, mandano a rotoli la mia Lega".

No ad un nuovo partito, l'idea è un'altra: "A furia di buttare fuori gente e tradire gli ideali della Lega la pressione su di me si è fatta irresistibile. Devo per forza rimettermi alla guida del partito". Per prepare il terreno, è quasi pronto un nuovo giornale 'La lingua padana': "Ricominciamo dalla nostra identità, ce n'é un bisogno enorme e allora le assicuro che il traditore dovrà fare i conti con noi". Quanto agli scandali legati al tesoriere, Bossi contrattacca: "A Belsito i magistrati fanno dire quello che vogliono, ha paura. Io avevo in mano la Lega, mica avevo bisogno di un'altra cassa".

Per Roberto Maroni "l'unico effetto di queste interviste è danneggiare la Lega e contribuire a rendere più difficile la vittoria ai ballottaggi".

Il segretario del Carroccio tuttavia tenta di abbassare i toni e assicura: "Non sono per nulla preoccupato. Anzi sono tranquillissimo. Noi - chiarisce Maroni rispondendo a chi gli chiedeva se in questi giorni avesse parlato con Bossi - parliamo sempre. Sono tranquillissimo".

E a chi gli chiede se si è spiegato il motivo di questi attacchi nei suoi confronti da parte del Senatur, replica sorridendo "sì, me lo sono spiegato. Ma non ve lo dico".

Poi ribadisce la linea del partito e sulle istanze indipendentiste della Lega ricorda: "La strada che ho indicata al congresso è quella della macro regione". "Mi aspetto - aggiunge - che si prosegua con la strada intrapresa tanti anni fa con il federalismo, la modernizzazione e l'autonomia per tenerci i nostri soldi". Una strada, secondo il leader della Lega, irta di difficolta'. "Ma - conclude - sono determinato ad andare fino
 

 


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