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28 marzo 2024

Cronaca

"La Lega di Salvini è fondata sull'odio e sul rancore"

L'attacco del segretario Pd Zingaretti

| Chiara Martinoli |

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| Chiara Martinoli |

«La battaglia per le elezioni europee, questa volta, è la più importante di tutta la storia dell’Unione europea. E noi dobbiamo assolutamente vincerla». Ieri sera a Milano il segretario del Pd Nicola Zingaretti è salito sul palco del Teatro Menotti per lanciare la campagna in vista del 26 maggio. Con lui, erano presenti alcuni dei candidati, tra cui l’ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia. Dura l’accusa di Zingaretti nei confronti dei movimenti sovranisti di tutta Europa: «Non è in gioco solo lo scontro tra programmi diversi, come avveniva in passato: questa volta c’è qualcosa di più profondo. C’è uno scontro sulla forma stessa della democrazia».

 

Riferendosi al discusso incontro di pochi giorni fa tra il vicepremier Matteo Salvini e il primo ministro ungherese Viktor Orbán, Zingaretti ha rivolto un ringraziamento al presidente della Repubblica Sergio Mattarella «che è andato a Parigi a dimostrare che non siamo diventati tutti pazzi, che non è vero che siamo tutti innamorati del sovranista Orbán e che diffidiamo dei grandi Paesi fondatori dell’Unione europea».

 

L’avversario numero uno, almeno in Italia, è quindi la Lega di Matteo Salvini: «Sentiamo ripetere continuamente “prima l’Italia, prima gli italiani”: certo, siamo d’accordo – dichiara il leader democratico – ma per “avere prima l’Italia” noi abbiamo bisogno dell’Europa. La distruzione di questa dimensione renderebbe infatti gli italiani marginali, indifesi e vittime dell’economia globale».

 

Zingaretti aveva rivolto critiche al ministro dell’Interno anche nel pomeriggio di ieri, in una breve tappa a Bergamo in sostegno alla candidatura di Giorgio Gori come primo cittadino.

 

«La Lega di Salvini non è fondata su un progetto di sviluppo per l’Italia – ha dichiarato – ma è fondata sull’odio, sul rancore». Negativo il giudizio del segretario su quanto avvenuto di recente anche a Treviso, dove Caritas e coop hanno rinunciato al bando di accoglienza a causa del Decreto Sicurezza voluto da Salvini: «Ci troviamo di fronte a un provvedimento scritto male e che non risolve i problemi ma li crea, perché allontana i migranti dalle possibilità di integrazione».

 

Il percorso verso l’autonomia delle regioni, in cui è coinvolto anche il Veneto, «sarà un altro fallimento del governo: in questo come in altri casi non fanno che giocare con i destini degli italiani. Io sono favorevole a un’autonomia che aiuta lo Stato ad essere più competitivo – ha chiarito – ma sono contrario a un’idea di autonomia che distrugge il Paese».

 


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Chiara Martinoli

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