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24 aprile 2024

Treviso

L'elicottero Usa ancora sul greto del Piave

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Il sequestro disposto dalla procura di Treviso, per permettere lo svolgimento dei rilievi necessari alle indagini, ha 'inchiodato' il Black Hawk al suo destino. Sei morti, cinque feriti, un incidente che ha sollevato commozione e ha aperto una serie di discussioni sulla necessità di avere o meno le basi americane sul nostro territorio. Questa mattina si terrà un vertice in procura a Treviso per stabilire chi si occuperà dell'indagine, considerato che al momento sono tre i fascicoli aperti: uno dalla procura di Treviso per competenza territoriale, uno dalla procura militare di Padova per accertamenti sulla regolarità del volo partito da Aviano e l'altro dagli americani. "Le autorità americane, considerato che il personale è tutto americano e il mezzo caduto pure, hanno la facoltà di chiedere al ministero competente la rinuncia alle indagini da parte degli organi competenti italiani. Tutto ciò è previsto dal trattato di Londra, clausole per le quali gli americani intendono avvalersi. Come si dice, è la legge! _ afferma Giovanni Bernardelli, capogruppo della Lega Nord _ Per quanto riguarda la presenza di basi americane in Italia ci sono sempre state e probabilmente ci saranno anche in futuro. Molti di quelli che oggi inveiscono contro l'odiato nemico americano e hanno la bandiera della pace sulle spalle sono gli stessi che, alla fine degli anni 60, in piena guerra fredda, si auguravano l'arrivo degli americani per paura dell'odiato nemico che proveniva dall'est europa e che ci minacciava tutti con le bombe atomiche. Il problema non sono gli americani, il problema ci riguarda un pò più da vicino, ovvero siamo noi, un popolo (quello italiano) che da camaleonte qual'è si adegua ai momenti storici, alle mode e alle convenienze. Un popolo da sempre, soprattutto in politica estera, senza le palle. Nessuno si lamenti, abbiamo ciò che alla fine tutti, dico tutti, abbiamo voluto". Un po' meno duro Paolo Giandon, capogruppo della Margherita "credo che non si dovrebbe più parlare di basi americane, è anacronistico che ci sia ancora una paese egemone (Stati Uniti) che per effetto di situazioni legate al passato si prende il diritto di avere dei propri presidi in paesi altrui; si dovrebbe lavorare per dare più forza all’ONU e all’interno di quell’organismo stabilire se sia necessario o meno che siano rafforzati dei presidi militari in particolari aree geografiche. Non ritengo giusto _ continua Giandon _ che l’inchiesta venga presa in carico completamente dal governo USA, quanto meno dovrebbe essere un organismo super partes eventualmente supportato dagli organi inquirenti degli stati in causa, sempre nell’ottica della collaborazione internazionale tra stati aventi pari diritti e doveri". Concorda su quest'ultimo punto Marina Buffoni, capogruppo di An, "anche se la procedura di richiesta è prevista dal Trattato di Londra, stipulato tra paesi membri della Nato, però ritengo che il nostro Paese non dovrebbe rinunciare alla giurisdizione per l'inchiesta visto che l'incidente avrebbe potuto coinvolgere I nostri concittadini"; ciò nonostante An ritenga che l'alleanza tra USA e Italia sia molto importante e per questo è favorevole alle basi americane nel nostro Paese.

 



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