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29 marzo 2024

Esteri

L'imprenditore italiano: "Kiev ha distribuito pdf con istruzioni in caso di attacco, molti hanno già valigia pronta''

"Costruito enorme bunker nel parco vicino casa, parlare in russo diventato tabù"

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L'imprenditore italiano:

MONDO - ''Il governo ucraino negli ultimi due giorni ha distribuito alla popolazione un pdf con tutte le attività da svolgere in caso di attacco''. Si tratta di ''un documento ricco, sono diverse pagine scritte in ucraino con molte informazioni e poche illustrazioni'' per indicare ''dove trovare riparo'' in caso di guerra, ''quali sono i documenti da preparare'' per una fuga, ''cosa mettere dentro la valigia'' da tenere pronta. Lo racconta all'Adnkronos l'imprenditore italiano Alberto De Marco, che da sei anni vive e lavora a Kiev dove si occupa di cooperazione finanziaria internazionale e business design.

 

Nel pdf di 25 pagine in ucraino intitolato 'In caso di situazioni straordinarie o guerra', di cui l'Adnkronos ha ottenuto una copia, vi è una parte introduttiva nella quale viene spiegata la capacità difensiva dell'Ucraina. Si passa quindi a fornire ''consigli per la preparazione in casa'', a indicare ''cosa fare in caso di emergenza o in una zona di combattimento'' e si forniscono indicazioni per ''non cadere vittime della disinformazione''. Il documento spiega poi ''cosa fare dopo aver ricevuto il segnale 'Attenzione a tutti''' e ''come preparare una 'valigia di allarme'''. Molti ucraini hanno già preparato la valigia, ''una valigia leggera con i documenti e i beni di prima necessità'' come indicato dal governo di Kiev, per essere pronti a lasciare la loro casa in caso di un attacco. De Marco quella valigia non l'ha ancora preparata. ''Io non ho preparato la valigia perché il ministero degli Affari esteri non ha ancora dato indicazioni. Il consolato e l'ambasciata italiani non hanno contattato gli italiani qui'', spiega, ricordando come siano ''qualche centinaio gli italiani che vivono e lavorano a Kiev''.

 

De Marco si aspetta ''un intervento della Repubblica italiana almeno per quelli di noi che sono iscritti all'Aire'', l'Anagrafe degli Italiani Residenti all'Estero. ''Finora nessuno degli italiani che conosco qui ha deciso di fare ritorno in Italia. Qui hanno il lavoro, una famiglia, affetti stabili'', spiega, anche se ''dei tantissimi italiani a Kiev, la maggior parte non è iscritta all'Aire. Questo comporta vantaggi fiscali se vivi e lavori all'estero, ma per molti è più comodo mantenere la residenza in Italia''. Intanto a Kiev dove c'era un parco, ora c'è un ''bunker enorme''. Costruito ''con montagne di terra'' in pochi giorni. ''Qui vicino a casa mia hanno chiuso un parco e ci hanno costruito un bunker con montagne di terra - spiega - E' un bunker enorme nel parco dove andavo sempre con i cani e che ora è inaccessibile, lo hanno sigillato''. Per il resto, ''come sappiamo in una situazione di conflitto la capitale è un po' come il centro del ciclone, calma piatta''. Per cui ''la gente va in giro, il traffico è regolare...''. Ma allo stesso tempo c'è un ''acredine verso i russi'', ma anche ''un inasprimento dell'astio verso quella che prima era parte della cultura ucraina''. Insomma, ''appena in ufficio o al pub si parla di questa situazione la tensione cresce. Qui a Kiev c'è una posizione filo europea e una certa acredine nei confronti dei vicini russi'', spiega. E lo si dimostra a partire dalla lingua. ''Qui si parla ucraino e russo, mentre l'inglese è conosciuto solo dalle nuove generazioni - spiega - Io non parlo l'ucraino, conosco qualche parola in più di russo e le persone con cui lavoro parlano italiano e inglese. Ma quando di parla in russo è sempre un'occasione per accendere il dibattito sulla questione che stiamo vivendo''. De Marco racconta quindi che ''l'altro giorno in un pub ho ordinato in russo e un cliente mi ha apostrofato: 'Qui siamo in Ucraina, parla e ordina in ucraino'. Ne è partita una discussione, durante la quale abbiamo parlato senza acredine e con rispetto perché europeo''.

 

Intanto si tiene a portata di mano la brochure distribuita dal governo ucraino, che ha un capitolo che s'intitola: ''Cos'altro tenere a mente sulle zone di bombardamento?''. E vengono indicate le azioni da svolgere durante ''bombardamenti con armi leggere'', ''bombardamenti di artiglieria'' e ''bombardamenti di artiglieria con sistemi di tiro al volo''. Oltre al contenuto della valigia per la fuga, il pdf indica ''cosa dovrebbe esserci nel kit di pronto soccorso''. ''L'Ucraina resiste all'aggressione russa da più di sette anni, durante i quali le ostilità continuano sul territorio del nostro stato. L'aggressività russa non è limitata alla presenza fisica delle forze di occupazione'', si legge nel documento. ''Il nemico effettua attacchi a livello di informazioni cercando di indebolire la nostra capacità di resistere. Questa è "l'ibridità" della guerra che la Russia sta conducendo contro di noi, perché tutti sono coinvolti nello scontro'', prosegue. Segue un invito alla popolazione, a essere ''sempre preparata alle emergenze, quindi è importante sapere cosa può fare ognuno di noi in un momento di crisi. E ciò è particolarmente vero nelle situazioni in cui i servizi su cui contavamo sono costretti a lavorare in modalità di emergenza''. Il testo afferma inoltre che ''naturalmente le autorità, i servizi e le istituzioni statali e locali sono responsabili del funzionamento della società e di fornire assistenza. Tuttavia, ogni cittadino in modo individuale si unisce alla responsabilità collettiva per la sicurezza del nostro Paese. Quando è in gioco la sicurezza della società, la disponibilità all'assistenza reciproca diventa cruciale. E' importante ricordare che una buona preparazione è la chiave per aiutare meglio i propri cari e coloro che ne hanno particolarmente bisogno''. Viene quindi spiegato che ''nella brochure si trovano consigli pratici che possono essere utile in caso di situazioni di emergenza e durante la guerra. Tieni la brochure in un luogo accessibile al momento giusto in modo da poterla usare rapidamente''.

 



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