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19 aprile 2024

Treviso

L'inverno non decolla, almeno fino a metà gennaio

A breve prima vera ondata di freddo in Scandinavia, ma per ora l'Italia resta protetta

| Andrea Costantini |

| Andrea Costantini |

L'inverno non decolla, almeno fino a metà gennaio

Ben ritrovati a tutti!

Ci eravamo lasciati con un forte peggioramento, occorso a cavallo del Natale e Santo Stefano; Capodanno è trascorso all'insegna delle temperature miti con una temporanea pausa più soleggiata, mentre proprio verso la fine delle feste ecco un secondo, intenso fronte perturbato. Gli effetti sono stati notevoli in termini di precipitazioni, tanto che molte località hanno già raggiunto i valori medi mensili (ricordiamo che gennaio è, per le nostre zone, uno tra i mesi più secchi). In quota il manto nevoso cresce, e questo è ottimo in vista dell'estate che come quasi sempre accade, porta poi lunghi periodi di caldo intenso e le riserve invernali costituiscono essenziale "banca" d'acqua che alimenta e mantiene la rete idrica, dalle Dolomiti al mare.

Mentre il nord America è alle prese con ripetute ed intense ondate di gelo, con venti tempestosi e vastissime aree con valori termici estremi, la situazione in Europa è l'esatto contrario: c'è un forte e diretto legame tra questo "bipolo" termico, in quanto la presenza di gelo in America e Canada è indice dell'intensa attività del Vortice Polare, a sua volta quasi sempre collegato alla forte invadenza del flusso mite oceanico in Europa. Finché questa configurazione si manterrà forte, sul Vecchio Continente prevarranno condizioni assai miti e poco favorevoli ad azioni fredde.

Ecco due mappe significative più di tante parole: la prima è la mappa di temperature al suolo in Europa, la seconda nel nord America. Non servono ulteriori commenti.

Nei prossimi giorni, fino a giovedì, registreremo l'afflusso di aria molto mite dal Mediterraneo, e se in pianura le frequenti nubi limiteranno il soleggiamento e quindi l'aumento delle temperature, in montagna l'anomalia sarà assai più avvertita. Nel weekend affluirà una modesta corrente più fredda, maggiormente sentita in quota, ma la circolazione generale vedrà ancora flussi mediamente occidentali e quindi aria umida interesserà con nubi irregolari il cielo delle nostre regioni, seppur senza apportare significative precipitazioni. 

C'è qualche "movimento" atteso in Scandinavia nei prossimi giorni, con un'irruzione fredda che dalle zone polari scivolerà verso sud, ma la cui evoluzione è strettamente legata alla forza del flusso occidentale, ancora assai attivo; in questi casi il grosso dell'aria fredda tende a muoversi verso la Russia, al più sfiorando le nostre regioni senza effetti significativi. Qualche modello matematico propone l'arrivo di parte del freddo verso le Alpi, ma... la partita è del tutto aperta e oggettivamente sfavorevole, almeno con le informazioni attualmente disponibili.

In sintesi, ecco il tempo per i prossimi giorni:

Mercoledì 8 e giovedì 9 gennaio (attendibilità 90%): cielo in genere nuvoloso per nubi medio-alte, con massimo afflusso mite in quota (zero termico oltre i 3000m). Scarsa escursione termica diurna e valori decisamente miti in montagna.

Venerdì 10 (90%): fino a metà giornata condizioni di cielo irregolarmente nuvoloso, a seguire ingresso di aria più fredda e via via più secca da nordovest in quota, che garantirà un progressivo rasserenamento del cielo e un certo, seppur modesto, calo termico.

Sabato 11 e domenica 12 (80%): la situazione complessiva resterà immutata, con tendenza ad un progressivo, lento calo della pressione atmosferica, preludio ad un possibile peggioramento a seguire. Il cielo sarà in generale poco nuvoloso o al più parzialmente nuvoloso, senza fenomeni di rilievo eccetto qualche breve ed isolata pioviggine verso la sera di domenica. Temperature in calo in quota, meno evidente in pianura dove resteranno ampiamente sopra lo zero anche di notte nella maggior parte dei casi.

Tendenza

Tra lunedì e martedì transiterà una modesta perturbazione da ovest, con quota neve tra 800 e 1000m; a seguire l’evoluzione è assai incerta e possiamo annotare come una discesa di aria fredda dalla Scandinavia tenti di avvicinarsi all’Europa centrale nel corso della settimana. Tale movimento è al momento non determinabile nei dettagli, anche se l’evoluzione più probabile è per un interessamento solo marginale delle nostre regioni,  ad oggi non quantificabile con accuratezza.

Curiosità della settimana

Annotiamo come ormai da circa 20 giorni manchino del tutto le gelate mattutine in pianura; il tempo meteorologico è stato infatti governato dal flusso atlantico, talora alimentato anche da contributi mediterranei assai miti. Le due intense perturbazioni transitate durante le festività hanno avuto il merito di apportare cospicui depositi nevosi sulle Dolomiti, garantendo così l’ottimo stato delle piste e (ben più importante), l’incremento dello spessore nivale in vista della stagione calda, come riserva di acqua. Le prealpi invece hanno quasi sempre sofferto dell’intensità del richiamo mite, con pioggia fino alle cime più elevate.

 


| modificato il:

Andrea Costantini
Redazione di articoli a carattere previsionale e di approfondimento sulla meteorologia del trevigiano, con uno sguardo sempre attento al più vasto contesto ambientale dove siamo inseriti. Ruolo professionale: tecnico commerciale presso NESA http://nesasrl.eu/, progettazione, costruzione ed installazione di strumentazione professionale per monitoraggio ambientale e telecontrollo (meteorologia, idrologia, energie rinnovabili, geologia...). Dati meteo e webcam da Vittorio Veneto (TV) http://meteoravanel.altervista.org/

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