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19 aprile 2024

Treviso

Lotta all’inquinamento dell’aria a Treviso: “Azioni comuni per sostituire le vecchie caldaie"

Le richieste delle associazioni di categorie trevigiane: "Più incentivi per investimenti su mobilità elettrica e sostituzione delle vecchie caldaie"

| Isabella Loschi |

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| Isabella Loschi |

Lotta all’inquinamento dell’aria a Treviso: “Azioni comuni per sostituire le vecchie caldaie

TREVISO - I continui sforamenti ai limiti giornalieri delle polveri sottili consentiti per legge, l’allerta rossa, le restrizioni alla circolazione. Treviso e più in generale il Veneto, restano sotto la cappa dell’inquinamento.

Dopo le proposte di Legambiente Treviso e le proteste di alcuni cittadini, sono le categorie trevigiane dell’artigianato e delle piccole medie imprese a chiedere a gran voce azioni e interventi comuni contro lo smog.

“A fronte di una situazione di allerta persistente sono necessari altrettanti sforzi straordinari rientranti in una pianificazione di lungo periodo concertata tra tutti gli attori politici ed economici che deve avere come denominatore comune il benessere della collettività, l’attenzione alla salute- sottolinea Confartigianato Marca Trevigiana - I cittadini giocano un ruolo fondamentale nel processo di cambiamento e devono essere facilitati attraverso una maggiore sensibilizzazione sulle ricadute a livello sistemico dei comportamenti non virtuosi.

“L’urgenza - spiega Antonio Tolotto, presidente Comunità termoidraulici Confartigianato - è quella di strutturare un programma di azioni a medio lungo termine, dove la sostituzione delle caldaie obsolete con nuovi apparecchi dai consumi ridotti e a contenuto impatto ambientale si inserisca in un piano di efficientamento degli edifici e di manutenzione programmata degli stessi. Il tutto sotto il controllo di una regia articolata a più livelli.

In questo quadro impiantisti, manutentori, costruttori metterebbero a fattor comune le loro specifiche competenze e la loro professionalità per l’individuazione delle migliori soluzioni in termini di efficientamento energetico oltre che di minore inquinamento.

I cittadini, dal canto loro, devono essere protagonisti alla pari affinchè gli sforzi anche economici delle Amministrazioni, trovino eco nelle azioni e nei comportamenti della collettività, perché l’inquinamento non è qualcosa che qualcun altro deve risolvere, ma una responsabilità alla quale ognuno è chiamato”.

Per la Cna di Treviso: “Il Comune di Treviso si faccia promotore di un tavolo tra enti locali, Regione, azienda socio-sanitaria, associazioni di categoria, sindacati e associazioni che tutelano i diritti dei consumatori per concordare azioni comuni e una strategia territoriale contro l’inquinamento dell’aria”.

“L’inquinamento fa male e riduce il tempo di vita – dichiara direttore provinciale Giuliano RosolenRosolen – l’Italia è il primo paese in Europa per morti da biossido di azoto (NO2), lo smog, e la provincia di Treviso è ai primi posti nella classifica italiana. Esistono enormi possibilità di ridurre l’inquinamento attraverso l’aumento dell’efficienza energetica degli edifici e delle caldaie, la sostituzione degli attuali mezzi di trasporto con veicoli alimentati da energie pulite, l’utilizzo di fonti rinnovabili per produrre energia”.

“Per concretizzare questi obiettivi occorrono politiche strutturali progettate e realizzate a livello sovracomunale, con la regia della Regione Veneto, deficitaria sotto questo profilo, e un incremento della consapevolezza dei cittadini per l’adozione di stili di vita più ecologici. Nel concreto la Cna chiede uno sforzo straordinario alle istituzioni locali per incrementare gli investimenti a incentivo della mobilità elettrica, della sostituzione delle vecchie caldaie con quelle di ultima generazione, della coibentazione degli edifici e del passaggio all’utilizzo delle fonti rinnovabili per la produzione di calore ed energia elettrica. “La riconversione del nostro modello di sviluppo in uno più sostenibile è improrogabile – conclude Rosolen-. Visto il livello di inquinamento dell’aria di quest’anno, che non ha precedenti, per il nostro territorio è una necessità farlo quanto prima”.

 


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